MATTEO ALFIERI
Cronaca

Giù le mani dalle stelle. Il Polo astronomico dice no alle pale eoliche. "A rischio un sito unico"

Il professor Masi è il responsabile scientifico dei 24 osservatori del cielo a Manciano: "In Italia le oasi di buio sono pochissime e questa è una delle migliori al mondo. Non si può rovinare un’eccellenza"

Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del progetto Virtual Telescope

Manciano (Grosseto), 24 agosto 2023 – E’ possibile distruggere un sito naturale, un unicum in Italia, per l’osservazione del cielo, riconosciuto da astrofisici a livello internazionale? Sì, installando 8 pale eoliche alte 200 metri, con motori e tonnellate di cemento, dotate di luci per le segnalazioni agli aerei. Il paradosso viene da Manciano, più precisamente da Montauto, territorio incontaminato all’estremo sud della Maremma, boschi e campi ’illuminati’ da un cielo ’primitivo’, il più buio e incontaminato d’Italia. Condizioni di purezza e oscurità (ovvero di assenza di inquinamento luminoso) che ne fanno una risorsa pressoché unica su scala nazionale per le scienze astronomiche e il turismo legato alla fruizione della volta celeste come elemento naturale. Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del progetto Virtual Telescope, 24 Osservatori che ogni sera da Montauto ’lavorano’ sulla volta celeste in condizioni ottimali, parla dei rischi della costruzione del parco eolico.

Cosa significherebbero 8 aerogeneratori per i vostri studi?

"La realizzazione di un’infrastruttura del genere metterebbe a rischio una risorsa di livello nazionale. In italia le oasi di buio sono rarissime. A Manciano c’è quella migliore in Italia, e una delle migliori del mondo, per l’osservazione della volta celeste. Da secoli è così. E invece di mantenerla come una cosa sacra si viola quell’equilibrio millenario che sta dando frutti scientifici di incredibile valore. Si pensi che da Manciano partono foto che fanno il giro del mondo. Montauto è uno dei punti strategici per la difesa planetaria, ovvero si studiano e si controllano le asteroidi pericolose. Tra l’altro nel settembre del 2021 è stata scoperta un’asteroide, la ’435127 Virtelpro’, chiamata così in onore del nostro osservatorio".

Una specie di paradosso che cozza con la tanto sbandierata transizione ecologica...

"In nome dell’ambiente si andrebbe a rovinare.... l’ambiente. E’ un paradosso incredibile. Lo dice una persona che combatte da sempre per l’ambiente in tutte le sue peculiarità. Ma se per fare questo si va a minare un sito unico, non c’è buonsenso. Credo che l’impianto possa tranquillamente essere fatto in un’altra zona visto che la specificità del cielo puro la possiede solo Manciano e quel particolare pezzetto di territorio".

Studi scientifici di alto livello partono da qui. Ma non solo.

"Esatto. In termini più universali, le qualità di un cielo primitivo, ovvero incontaminato dal punto di vista della purezza e dell’inquinamento luminoso, hanno assunto negli ultimi anni un valore straordinario, dalle molteplici ricadute. Da tempo, soprattutto nel Nord Europa, è stato inaugurato il tema del cosiddetto astroturismo. In Italia, questo comparto dell’offerta turistica sta muovendo i primi passi, anche grazie alla scoperta di aree del territorio nazionale ancora caratterizzate da un cielo privo di inquinamento luminoso. Un ingrediente, quello del cielo puro, che Manciano può vantare come un fiore all’occhiello".

La proposta alla Regione per valorizzare l’osservatorio è partita, ma Mancian o potrebbe ambire a qualcosa di più.

"Sicuramente potrebbe candidarsi a diventare una ‘Città delle Stelle’ e avrebbe delle ricadute notevoli sul territorio e sulle sue attività imprenditoriali, generando un indotto di eccellenza e oggettiva qualità, oltre che apparire quale prestigioso simbolo di sostenibilità".

Prossimi passi?

"Proprio in questi giorni il Ministero dell’ambiente ha riaperto la disponibilità alle obiezioni e osservazioni al progetto. Chi vuole sollevare questioni adesso può farlo ufficialmente. Il nostro comitato scientifico si muoverà sicuramente. L’avvio di nuove consultazioni fa capire dunque che lo spazio di manovra c’è".

Perché il cielo a Montauto deve rimanere quello che è.