Pale eoliche? Incontro a Firenze con l'assessore Monni

Il Comunicato Stampa Congiunto di Impianti Eolici Industriali nel Montefeltro - Altavaltiberina

Arezzo, 10 settembre 2024 – Il 6 settembre 2024 si è tenuta a Firenze, presso la Sala storica Dino Campana della Biblioteca delle Oblate, una

riunione convocata dall’Assessore all’Ambiente Monia Monni con le associazioni e i comitati impegnati per la

tutela dell’ambiente. Tra le varie associazioni, l’Assessore ha accolto anche alcune rappresentanze della

Romagna che si stanno battendo da oltre due anni per tutelare il Montefeltro dalle speculazioni in atto legate

alla transizione energetica. Nel Montefeltro insistono infatti 8 progetti di impianti eolici per complessivi 58

aerogeneratori di grandissima taglia (dai 180 ai 200 m, due volte il grattacielo di Rimini) in zone in vincolo

idrogeologico, con abbattimenti de ettari di boschi e con danni incalcolabili all’ambiente e al paesaggio. Gran

parte di questi aerogeneratori ricadono in Toscana al confine con le Marche e la Romagna ed il primo progetto,

Badia del Vento, è giunto alla terza conferenza dei servizi e potrebbe essere autorizzato a breve dalla Toscana

nonostante i pareri negativi delle due soprintendenze, di tutti gli Enti dell’Emilia Romagna, Associazioni (WWF

Forlì Cesena e Rimini, Italia Nostra, Altura, Club Alpino Toscana, Associazione “D’là de Foss”, I Cammini di

Francesco, ecc.) nonché Associazione Albergatori e Confcommercio di Rimini.

In occasione dell’incontro i rappresentanti della Romagna, oltre a ringraziare l’Assessore per la

disponibilità all’ascolto, hanno sottolineato la necessità di un’intesa tra le regioni per le aree di

confine che sono anche quelle più deboli. Hanno inoltre ribadito la netta contrarietà ad opere così

impattanti sottolineando che il Montefeltro è un territorio di grande pregio ambientale e

paesaggistico, una perla per la Romagna e per le Marche, come la Val d’Orcia o la Maremma per la

Toscana. Al riguardo il Presidente della Toscana Eugenio Giani si è recentemente espresso sulla

questione degli impianti eolici, sottolineando che eolici nel territorio di Magliano in Toscana e più in generale in Maremma>> dichiarando che questoterritorio, ospitare impianti di pesante impatto>>. Una dichiarazione simile è stata rilasciata anche per la Val diCornia il 30 Agosto affermando dello sviluppo dei territori… che per la sua bellezza, per l’armonia dei suoi paesaggi e per la sua

vulnerabilità turistico-finanziaria la Val di Cornia è una zona inappropriata per l’installazione di mega

impianti…>>.

Ci si aspetterebbe una posizione analoga anche per il Montefeltro, diversamente vorrebbe dire che esiste una

Toscana da tutelare e una (di confine) che è possibile “sacrificare”, senza considerare nemmeno le ragioni di

salvaguardia dei vicini di casa romagnoli e marchigiani, avvallando l’installazione di enormi ecomostri come

quello di Badia del Vento e tutti gli altri che insistono nelle zone limitrofe al parco interregionale del Sasso

Simone e Simoncello.

L’incontro di Firenze è stato inoltre l’occasione per le Associazioni e per i comitati di ritrovarsi. In

questa sede è stata sottolineata la necessità di unirsi in un unico movimento che possa avere la forza

necessaria per difendere i territori dalle speculazioni in atto che rischiano di distruggere per sempre il

nostro ambiente e il paesaggio. Diversamente accadrebbe anche da noi quello che è già avvenuto in

alcune zone del sud Italia, dove l’eolico selvaggio ha ridoto i territori in periferie industriali con danni

incalcolabili all’ambiente, al paesaggio e al turismo.

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili – hanno sottolineato i rappresentanti - non

vuol dire avere paraocchi. Neppure vuol dire seguire con indifferenza l’ambientalismo

“politicamente corretto” dell’energia così detta “pulita” mentre vengono sottaciuti i reali impatti

ambientali e paesaggistici di tali installazioni in aree integre e da preservare. Per gli impianti di

energia rinnovabile abbiamo infatti già disponibili aree edificate come coperture di case, magazzini centri commerciali, parcheggi e tante altre superfici che potrebbero essere ricoperte di pannelli

fotovoltaici, senza consumare altro suolo e senza provocare danni all’ambiente e al paesaggio. I

territori, anche quelli di confine, devono essere tutelati dalle speculazioni in atto conseguenti agli

incentivi miliardari puntualmente scaricati sulle bollette degli italiani.

Se le istituzioni pubbliche non svolgeranno un’adeguata azione di tutela, accadrà anche da noi

quello che è avvenuto negli ultimi mesi in Sardegna dove il coinvolgimento dell'opinione pubblica

contro l'eolico ha determinato innumerevoli proteste rendendo necessaria una netta presa di

posizione da parte della Presidente Todde, concretizzatasi con una moratoria volta ad impedire

nuovi progetti eolici.