Enrico Salvadori
Cronaca

Le notti in Versilia di Paolo Villaggio. Il ricordo con De Andrè alla Bussola

Un ritratto dell’attore che ha fatto la storia della tragicommedia italiana. E che amava molto la Toscana

Paolo Villaggio in Versilia

Paolo Villaggio in Versilia

Versilia, 23 agosto 2024 – Amava il mare di scoglio, amava la barca. Ma della Toscana apprezzava molto anche le splendide colline senesi che conobbe e ne rimase stregato quando nel 1994 girò Cari fottutissimi amici , interpretando il personaggio di Ginepro Parodi detto “Dieci” nel film diretto da Mario Monicelli. Un altro personaggio che aveva la Toscana nel cuore e che diceva a tutti di essere nato a Viareggio anche se non era così perché ci aveva vissuto da giovane ma non aveva avuto i natali. Stiamo parlando di Paolo Villaggio, un gigante, che ci ha lasciato l’estate di sette anni fa. Ma la sua opera resta e sarà immortale come i suoi personaggi e le sue memorabili zingarate che spesso hanno avuto la Versilia al centro.

Non solo come luogo di vacanza perché da ligure non era cresciuto frequentando i grandi arenili e quindi apprezzava l’Elba, la Maremma e le Cinque Terre che gli ricordavano le sue origini. La Versilia, a mezza strada tra Roma e Genova, però ha avuto un ruolo importante nella sua carriera. Perché un uomo di spettacolo così poliedrico e così avanti rispetto agli altri non poteva non piacere a Sergio Bernardini o a Oliviero Comparini che si affidavano solo ad artisti veri e lo scritturavano volentieri alla Bussola di Focette o “Da Oliviero” ai Ronchi, sul litorale apuano, locali dove andarono in scena mitiche serate. Come quella del 15 marzo 1975 alla Bussola quando Villaggio con l’altro comune amico, il regista Marco Ferreri, prese letteralmente di peso Fabrizio De André che non voleva uscire dal camerino, impaurito dall’impatto col pubblico.

Lo portarono sul palco per il primo live della sua carriera che poi fu un trionfo. Alla Bussola e sotto il tendone di Bussoladomani il grande Paolo ci è tornato più volte, protagonista di autentici bagni di folla. A Oliviero Comparini lo legava un’amicizia sincera come quella con Sandro Ciotti anche lui habitué della Versilia e con Adriano Panatta al tempo sposato con Rosaria Luconi. "Mio padre aveva una grande passione per Firenze ma adorava il mare. Con la sua piccola barca girava il Mediterraneo – spiega la figlia Elisabetta Villaggio – e la Versilia in particolare lo ha sempre attratto anche perché sapeva che Adriano e Rosaria lo coccolavano". Grandissime le sue partecipazioni al Caffè della Versiliana.

Romano Battaglia , l’uomo che ha inventato i talk show nella pineta cara a D’Annunzio, lo chiamava spesso e Villaggio di fronte a un pubblico foltissimo non era mai banale. Sempre diretto, spesso irriverente. Ma sotto sotto sensibile. Lo accompagnava l’inseparabile Rosaria Luconi che era sempre premurosa con lui. Poi un filo lo legava anche a Pisa. Nel prestigioso ateneo pisano ha insegnato a lungo il fratello gemello Piero, grande e severissimo professore alla facoltà di Ingegneria e alla Scuola Normale Superiore. Gemelli ma così diversi, figli di un ingegnere palermitano trapiantato a Genova e di una mamma veneziana. Quando una delle ultime volte Villaggio tornò alla Versiliana era un uomo provato ma che aveva voglia di divertire e far riflettere, come ha sempre fatto nella sua carriera. Fece un bilancio della sua vita perché capiva che il tempo stava scadendo.