SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Calcio malato, partita tra ragazzini truccata dai genitori per salvare la stagione

Montignoso-Zambra per Under 15: uno strano rigore nel finale. C’è un video con gli adulti che si rallegrano per la sconfitta. La società pisana stangata, condannati anche tre baby calciatori

Una partita di calcio tra ragazzi (foto repertorio)

Una partita di calcio tra ragazzi (foto repertorio)

Zambra (Pisa), 14 luglio 2023 – "Ma a che cosa serve questo rigore?". "Serve! Almeno si passa tutti e due" dibattono e poi ridono un paio di voci indistinte provenienti dai gradoni della tribunetta, sottofondo inconsapevole di un video amatoriale diffuso su internet. C’è anche questo filmato fra quelle che l’accusa considera come prove di un match truccato fra ragazzini di 15 anni. Una ricostruzione giunta al terzo grado di giudizio sportivo che ribadisce l’illecito, condanna la società dello Zambra e apre ad un’infinità di polemiche e strascichi. I pisani, infatti, sono furiosi e affatto convinti: "E’ tutto regolare, siamo alla follia. Siamo stati condannati senza prove per qualcosa che non abbiamo mai commesso. Andremo fino in fondo alla questione. Ci appelleremo alla giustizia ordinaria".

Ma procediamo con ordine. I fatti risalgono al 15 maggio del 2022. Sul campo del Turano Montignoso (Massa Carrara) si gioca uno dei due spareggi play out propri del campionato toscano dei Giovanissimi regionali Élite, cioè un match fra ragazzini di 15 anni. L’accusa sostiene che lo Zambra, squadra della provincia pisana fra le più rinomate e conosciute, avrebbe perso di proposito il match contro il Montignoso per determinare la retrocessione del Floria Grassina Belmonte. La combine, secondo l’accusa, sarebbe stata organizzata dagli adulti. Nel mirino, nello specifico, finisce un calcio di rigore causato da un intervento falloso effettuato da un giocatore dello Zambra proprio nel finale della partita. Da lì il gol, la vittoria del Montignoso per uno a zero e la conseguente retrocessione del Floria Grassina Belmonte. E’ stata proprio quest’ultima società a inviare, qualche giorno più tardi, un esposto alla procura federale segnalando una serie di presunti fatti anomali: conversazioni intercettate in tribuna, un video (quello di cui abbiamo parlato in apertura) e un dialogo in chat tra un calciatore under 15 fiorentino e uno massese.

Una vicenda complessa, triste e che ha avuto anche un lungo corso legale. In primo grado, infatti, lo Zambra è stato assolto. Ma a febbraio scorso la sentenza della Corte federale d’appello a sezioni unite ha ribaltato il verdetto. Apriti cielo e immediato ricorso dei pisani. Lo Zambra, peraltro, nelle passate settimane ha chiesto ripetutamente, anche attraverso comunicati, che fossero resti noti gli esiti del ricorso per poter programmare la nuova stagione ed evitare speculazioni da parte di società vicine pronte a fare da avvoltoi. Nelle scorse ore, quindi, il responso: il Collegio di garanzia del Coni ha respinto il ricorso della società pisana confermando squalifiche e penalità. Quattro anni di stop a Federico Viviani (all’epoca dei fatti allenatore dello Zambra) e quattro anni senza calcio anche a tre baby giocatori. A questa sanzione si aggiunge l’esclusione dai campionati regionali dello Zambra.

Abbiamo perso le parole – è estremamente amareggiato Cristiano Cavallini, direttore generale dello Zambra –. Ciò che ci ferisce di più è il dolore di questi ragazzi di 15 anni che non potranno più giocare a pallone perché accusati di qualcosa che non hanno fatto. Niente in questo momento può farci più male della delusione dei ragazzi, delle loro famiglie e del nostro mister". "Comunque vogliamo arrivare fino in fondo a questa vicenda – garantisce Cavallini – e so che le famiglie dei giovani squalificati ricorreranno alla giustizia ordinaria per chiarire le reali responsabilità".