ANGELA BALDI
Cronaca

Patente a punti per le imprese edili: «Siamo ancora in alto mare, ditte nel caos»

Confartigianato: «Il 1 ottobre scatta la normativa ma manca ancora un decreto attuativo che ne spieghi le modalità»

cantiere

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Arezzo, 20 settembre 2024 – 5431 le aziende delle costruzioni della provincia di Arezzo, insieme contano 11520 dipendenti. Per tutte l’unica certezza è che dal 1 ottobre entrerà in vigore la patente a punti per le imprese edili. Lo strumento messo in campo dal governo per garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante le richieste infatti, non dovrebbe esserci nessun rinvio. Priorità assoluta la tutela della salute. Ma le incognite restano tantissime. A partire dalla mancanza di un decreto attuativo che fornisca indicazioni su come riottenere i punti eventualmente decurtati o come collezionarne in più tramite buone pratiche.

Elena Bucefari, coordinatrice regionale e provinciale della Federazione edilizia di Confartigianato, a che punto siamo con la normativa?

“Al punto dello zero, è una normativa che già dall'inizio aveva una grossa pecca, non c'è stato infatti un minimo di concertazione e ci siamo trovati a marzo con una bozza di decreto deciso dal ministero. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’incidente al cantiere fiorentino dell’Esselunga che ha rimesso in luce tutte le problematiche nella gestione dei cantieri”.

Chi coinvolge?

“La normativa modifica il testo unico sulla sicurezza, si parla degli edili ma riguarda tutto il comparto casa, tutte le imprese che entrano in cantiere, chi rispetta le procedure di sicurezza non dovrebbe correre rischi, ma è l'ennesima procedura burocratica a cui l'edilizia viene sottoposta”.

Come funzionerà la patente a crediti?

“Il problema è questo. Ancora il Ministero deve emanare un decreto attuativo che ci spieghi le reali procedure per la patente a punti. Ad oggi non c'è, imporrano l'entrata in vigore dal 1 ottobre ma non abbiamo né circolari né indicazioni per le corrette pratiche per ottenere la patente a punti e conoscerne il funzionamento. Sappiamo che si parte da 30 crediti un punteggio base per tutti. Se da controlli risultano infrazioni vengono decurtati alcuni punti fino a una soglia di 15. A 15 punti in patente c'è la sospensione dell’attività. Ma devono dirci come avviene il recupero crediti che doveva essere uno degli argomenti del decreto. Forse con la partecipazione a corsi di formazione come per la patente di guida e se ci sono aziende virtuose si possono incrementare i crediti”.

Creerà discriminazioni tra aziende più o meno strutturate?

“Le imprese artigiane hanno una media nazionale di 2 dipendenti, se si premia chi ha sistemi di qualità di gestione e controlli strutturati, si avvantaggiano le aziende più grandi. Gli artigiani difficilmente hanno queste caratteristiche, così come sono esonerate dalle patenti a punti le aziende che hanno una certificazione Soa di classificazione pari o superiore alla terza classifica, sono quelle che possono partecipare a gare d'appalto fino a 1 milione e mezzo. La soa inoltre è una certificazione finanziaria e non ha niente a che vedere con la sicurezza, quindi ancora una volta passerà avanti il grande che comunque si avvarrà del piccolo e subappalterà agli artigiani. Sono questi ultimi che si trovano continuamente in difficoltà. Siamo d'accordo sull'obiettivo: fare una forte selezione tra chi lavora correttamente e chi no e inasprire i controlli visto il numero di incidenti sul lavoro, ma ci vorrebbe equità sulla distribuzione dei provvedimenti”.

Cosa chiedete?

“Una proroga di almeno di 2 mesi, che pare non verrà accettata, auspichiamo però dal momento in cui entrerà in vigore la patente un decreto attuativo, Confartigianato si sta attrezzando per aiutare le imprese a fare richiesta della patente soprattutto le più piccole. Verranno coinvolte edili, carpentieri, legno arredo, verde tutti quelli che entrano in cantiere, auspichiamo un periodo di transizione tra l’entrata in vigore e i controlli. Da un mese stiamo girando la provincia per fornire informazioni alle aziende e raggiungere il più alto numero di imprese. Un altro fattore importante è che gli enti di controllo ispettorato del lavoro e asl condividano la lettura della normativa: spesso quando ci sono i controlli hanno ognuno un'interpretazione diversa, ciò comporta disorientamento nelle imprese”.