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Sicurezza sul lavoro, dal primo ottobre arriva la patente a punti

Lo prevede la nuova bozza del decreto Pnrr, atteso in Consiglio dei ministri. In arrivo anche altri 766 ispettori. Il sindaco Nardella dopo il crollo nel cantiere di via Mariti: “Mi auguro che il governo non ci deluda”

Firenze, 26 febbraio 2024 – Dal primo ottobre 2024 arriva la patente a punti per la sicurezza sul lavoro. Lo prevede la nuova bozza del decreto Pnrr, atteso in Consiglio dei ministri, dopo la tragedia di Firenze, dove cinque operai sono morti nel crollo del cantiere Esselunga di via Mariti

Come funziona la patente a punti

Sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. La patente è rilasciata dall'Ispettorato nazionale del lavoro dopo l'iscrizione alla camera di commercio; l'adempimento, da parte del datore di lavoro e dei lavoratori degli obblighi formativi; il possesso del Durc, del Documento di Valutazione dei Rischi e del Documento Unico di Regolarità Fiscale. La patente parte da trenta crediti e consente di operare con una dotazione pari o superiore a 15 crediti.

La patente a punti per la sicurezza sul lavoro verrà decurtata di 20 crediti in caso di incidente mortale e di 15 punti se l'incidente determina un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o  parziale. In caso di inabilità temporanea assoluta che comporti l'astensione dal lavoro per più di quaranta giorni, saranno invece tagliati 10 crediti.

"Nei casi di infortuni da cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, la competente sede territoriale dell'Ispettorato nazionale del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di dodici mesi. L'ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Ciascun provvedimento di cui al presente comma deve riportare i crediti decurtati. Gli atti ed i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento ispettivo non possono nel complesso comportare una decurtazione superiore a 20 crediti”, si legge. I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare cinque crediti alla volta.

In arrivo 766 ispettori del lavoro

In arrivo anche altri 766 ispettori del lavoro: è quanto prevede la bozza del decreto Pnrr con le norme sulla salute e la sicurezza attese nel pomeriggio in Consiglio dei ministri. In particolare si tratta di 466 assunzioni che saranno sbloccate (sulla base di un vecchio concorso) e di 300 nuove assunzioni.

Sbarra: “Incontro positivo con il governo”

“Un incontro positivo e apprezzabile, in cui il governo ha illustrato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo decreto sicurezza aprendo al contributo del sindacato per miglioramenti e integrazioni”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “La ministra Calderone ha preannunciato la volontà di rafforzare controlli, ispezioni, assunzioni, sanzioni, investimenti. Misure in parte condivisibili”, che ora “devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale”, afferma chiedendo di “dare continuità al confronto” e di costruire un patto “per porre fine a una strage silenziosa” sul lavoro.

Landini: “Risposte non adeguate”

“Siamo molto lontani da quello che abbiamo chiesto. Le risposte avute oggi non sono adeguate e abbiamo intenzione di proseguire, sotto tutte le forme possibili, con la mobilitazione”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a palazzo Chigi sulla sicurezza sul lavoro. “Sono mesi che non si confrontano, ci incontrano oggi per dirci che alle 15.30 vanno in Cdm con testi che hanno discusso solo loro. Così non va bene”, afferma parlando di “un incontro non all'altezza sia per il metodo sia per il merito: ci sono cose che non costano e continuano a non fare”.

Bombardieri: “La vita di un operaio vale 20 crediti”

"Qui la gente continua a morire, di chiacchiere ne abbiamo le tasche piene”, dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dell'incontro di oggi con il Governo sulla sicurezzasul lavoro. “Parziali risposte” e “in un clima che non è quello che ci dovrebbe esserci quando si parla di morti sul lavoro”. “Non ci siamo”. “Troppa timidezza”, e “non c'è una copertura economica chiara”. “Tutto è da decidere e da definire”. Tra le risposte “la patente a crediti c'è, ma la vita di un lavoratore vale 20 crediti: si può lavorare con 15 e 5 si recuperano con un corso di formazione”.

Nardella: “Mi auguro che il governo non ci deluda”

Sulle azioni del governo in tema di sicurezza sul lavoro, dopo il crollo nel cantiere in via Mariti a Firenze, "noi aspettiamo di vedere la bozza del testo del decreto legge. Ad una prima analisi non mi pare che ci sia quella svolta che ci aspettavamo. Insisto nel chiedere alla ministra Calderone e al governo di coinvolgere anche i sindaci, avevamo avuto rassicurazioni durante l'incontro di domenica 18 febbraio: senza coinvolgere gli enti locali è difficile costruire un testo che parta dal Paese reale, dalla realtà che viviamo tutti i giorni. Mi auguro che il governo su questo non ci deluda per l'ennesima volta”. Lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio.

Nardella ha sottolineato che "c'è la disponibilità della segretaria Schlein a costruire un'iniziativa bipartisan e dunque sarebbe estremamente sbagliato, un'occasione persa, se su un tema così grave e urgente come le morti bianche il governo procedesse in via unilaterale, peraltro con incontri piuttosto fugaci come quello che mi pare sia avvenuto con le parti sociali. Ci sono ancora spazi per fare un lavoro fatto bene nell'interesse dei lavoratori italiani: noi ci siamo, vogliamo essere coinvolti perché solo così possiamo costruire qualcosa di buono”. Per Nardella “è l'ultima spiaggia, se il governo perde questa occasione credo ci saranno delle reazioni fortissime e pesantissime dal Paese, dal mondo del lavoro e questo non possiamo permettercelo perché le morti di via Mariti e di tutte le altre tragedie sul lavoro che ci sono state in questi mesi sono il monito più forte che possiamo avere e rispetto al quale dobbiamo avere risposte".