LUIGI CAROPPO
Cronaca

Sanità, il Payback è posticipato. Tesoro solo a primavera, spese tagliate tutto l'anno

Spending review per le Asl "colpa dei mancati trasferimenti dal governo", dice il governatore. Diffide alle aziende biomedicali, pronti i decreti ingiuntivi della Regione dopo aprile

Tac in ospedale, braccio di ferro tra Regione e aziende biomedicali

Tac in ospedale, braccio di ferro tra Regione e aziende biomedicali

Firenze, 11 gennaio 2023 - Più che per lo slittamento del payback (una cassaforte da 395 milioni), il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani è molto preoccupato per la manovra finanziaria varata dal governo a fine 2022 che "ha dato poche prospettive" al bilancio sanitario toscano. Un conto afflitto, oltre dalla spesa lievitata nel corso degli ultimi decenni, dal caro energia di questi mesi capace di mettere in ginocchio i numeri delle strutture ospedaliere regionali.

Ieri sera il Consiglio dei ministri ha stabilito lo slittamento a fine aprile 2023 del termine per il versamento del payback pregresso da parte delle aziende. In generale si tratta di una cifra pari a 2,2 miliardi che le aziende avrebbero dovuto versare "entro trenta giorni dalla pubblicazione dei provvedimenti regionali e provinciali". Una decisione, secondo quanto riportato nella bozza del provvedimento, dettata dalla "straordinaria necessità e urgenza di intervenire sulla materia in esame, oggetto di un filone di contenzioso di significativo rilievo per le aziende fornitrici di dispositivi medici, atteso il ristretto termine a disposizione delle menzionate aziende per procedere al versamento della quota di spettanza" e per "la straordinaria necessità e urgenza di fissare, in via omogenea sull’intero territorio nazionale, il termine per l’assolvimento delle obbligazioni in capo alle aziende interessate".

"La decisione di tre mesi non cambia il nostro bilancio" taglia corto il governatore Giani. "Prenderemo i soldi tre mesi dopo - ha aggiunto - Le aziende avranno tempo per organizzarsi e pianificare i loro bilanci...". E specifica: "È un problema di competenza, non di cassa". Timore per i ricorsi? "Assolutamente no, sono destinati a cadere perché noi chiediamo solo il rispetto di una legge". La Regione Toscana ha inviato le diffide alle aziende che non hanno versato le quote che si trasformeranno in veri e propri decreti ingiuntivi se, dopo il termine dello slittamento, dovesse continuare il braccio di ferro.

Giani ha sottolineato più di una volta che si tratta di cifre "dovute da accordi firmati dalle associazioni di rappresentanza di categoria delle imprese", accordi in base ai quali fin dal 2015 "le imprese che avessero superato una certa soglia in termini di guadagno avrebbero dovuto restituirlo alle Regioni" e "si era creata la prassi, per i dispositivi medici, per cui tutto ciò veniva rinviato, ma giustamente ad agosto c’è stata una legge per riportare quanto dovuto".

Di tutt’altro avviso le aziende, già diverse decine i ricorsi a livello nazionale: "Questa tassa deve essere cancellata immediatamente, altrimenti si rischia la chiusura delle nostre imprese" ha sottolineato Confindustria; a rischio in Italia "oltre 112mila posti di lavoro, perché chiedere alle imprese 2,2 miliardi di euro entro gennaio significa farle chiudere con conseguenze drammatiche per l’occupazione, i territori e la qualità della salute del Paese" ha sottolineato il presidente di Confindustria dispositivi medici, Massimiliano Boggetti.

La Toscana aspetta il payback (395 milioni posticipati quindi) e guarda con preoccupazione ai soldi che da Roma non sono arrivati per la gestione corrente. "Ricordo e sottolineo ancora una volta - dice Giani - che le nostre strutture, in primis quelle ospedaliere hanno costi altissimi per il caro bollette, intorno ai 190 milioni. Dal governo, a fronte di rimborsi nazionali intorno a un miliardo e 600 milioni, arriveranno in Toscana circa 90 milioni, nemmeno la metà di quanto dobbiamo affrontare per l’impennata delle spese".

E così la Toscana è pronta a rilanciare anche per il 2023 il contenimento della spesa per le tre maxi Asl. Ancora spending review, quindi. "Il mancato trasferimento di risorse da Roma e il nostro bilancio ci impongono di tenere la corda molto stretta - sottolinea il governatore - sulla gestione e sui progetti. Non ci sarà nessun blocco per il personale, però dovremo fare molta attenzione ai conti, ad esempio dovremo tenere accesi i riflettori continuamente sulla spesa farmaceutica di ciascuna Asl".