ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Payback, guerra totale. La Regione Toscana punta ai soldi per riabbattere l’Irpef, aziende sulle barricate

Dopo la sentenza favorevole della Consulta destra all’attacco in consiglio: "Gestione della sanità fallimentare". I dem chiedono rapidità al governo

Firenze, 24 luglio 2024 – Per quanto prevedibile, è esploso immediato il caso Payback, tutti contro tutti. E volano anche parole pesanti nell’aria già afosa di suo. Le imprese si ribellano per voce delle associazioni e organizzazioni che le rappresentano, a partire da Confindustria. Si teme la catastrofe. "La sanità non può essere pagata con i soldi di chi fa impresa", spara Massimiliano Boggetti, coordinatore della Commissione sanità di Confindustria Toscana e imprenditore nel campo dei dispositivi medici.

La minoranza di centrodestra, in consiglio regionale, prende la palla al balzo per mettere il bollo del "fallimento" alla politica del governatore Eugenio Giani. Mentre si fa notare la differenza tra la posizione assunta dai dem nel consiglio regionale toscano, rispetto ai colleghi dell’Emilia Romagna che stanno dalla parte delle imprese, il governatore Eugenio Giani si sfrega le mani, pronto a ritirare l’imposizione dell’aumento dell’addizionale Irpef ai 600mila cittadini toscani con redditi superiori ai 28mila euro lordi per l’anno 2024 (una manovra che frutterebbe 200 milioni) e a muoversi subito con decreti ingiuntivi - previo un intervento del Governo - per pretendere i 420 milioni dovuti alla Regione Toscana dalle imprese dal 2019 al 2023.

Ma dopo il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato legittimo il concorso delle aziende alla spesa regionale per il 50% dell’eccedenza rispetto alla soglia stabilita del fondo sanitario nazionale, le imprese sono già sul piede di guerra, qualcuno chiede anche le scuse del governatore. "Eugenio Giani, si dovrebbe vergognare per quanto detto in riferimento alla sentenza della Corte costituzionale sul Payback – dice Sveva Belviso, presidente di Fifo Sanità, aderente a Confcommercio imprese per l’Italia – Ci saremmo aspettati maggiore rispetto e soprattutto una seria preoccupazione per le centinaia di imprese e lavoratori a rischio a causa del Payback. Nonostante la Toscana sia tra le Regioni che ha sforato di più a livello nazionale, Giani si permette di utilizzare il termine ’escutere’, come se le imprese fossero debitrici morose. Si dovrebbe mortificare per le affermazioni fatte. Lo invitiamo a scusarsi con le imprese e a gestire più sapientemente i conti della Toscana, senza maturare ulteriori sforamenti di bilancio affinché altri non debbano pagare per le sue inefficienze".

Giani va al galoppo, chiede l’intervento del Governo: "A questo punto basta un decreto ministeriale e noi possiamo mettere a bilancio, come voce attiva, le annualità che mancano di Payback: dal 2019 ad oggi si tratta di 420 milioni. Se con questo decreto ministeriale veniamo abilitati non a prendere dallo Stato, ma a poter escutere queste risorse con decreto ingiuntivo dagli imprenditori che in questi anni il payback non l’hanno pagato, io tolgo subito l’addizionale Irpef".

Il percorso non sarà facile né scontato. L’anno prossimo ci sono le elezioni regionali e l’aumento dell’aliquota Irpef è una manovra alquanto impopolare da far digerire ai cittadini.

"La Regione ha prodotto un buco di bilancio impressionante in a bito sanitario – dice il consigliere di Fratelli d’Italia e componente della Commissione sanità Diego Petrucci – Non siamo solo noi a sostenere che la gestione finanziaria sia fallimentare, ma la stessa Corte dei Conti, pure nell’ultima parifica". Pure i consiglieri regionali della Lega Elena Meini e Giovanni Galli fanno l’elenco di ciò che non va nella sanità toscana mentre il Pd con le parole del capogruppo a Palazzo del Pegaso, Vincenzo Ceccarelli, mette fretta al Govserno: "Ora basta con i rinvii. La

Toscana aspetta senza ritardi le centinaia di milioni per la sanità pubblica che il Governo ha bloccato alla fine dello scorso anno, impedendo alla Regione di metterli a bilancio".