LUIGI CAROPPO
Cronaca

Pd, più nomi che idee. Rivolta contro il ticket Regione-Palazzo Vecchio. Giani: "Non mi candido"

Barnini e Parrini guidano la protesta contro lo stop alla legislatura toscana. Ceccarelli: no modifica dello statuto. "Eugenio ormai è associato al voto"

La sindaca di Empoli Brenda Barnini (Foto Gasperini/ Germogli)

Firenze, 13 ottobre 2023 – La rivolta annunciata è partita presto, era passata da poco l’alba. Veloce lettura dei giornali e dopo le 7 il sindaco di Empoli Brenda Barnini, dai microfoni di Toscana Tv, ha tuonato contro il possibile passaggio di Eugenio Giani da presidente della Regione a candidato per Palazzo Vecchio (con l’assessora Monni come papabile governatrice per le Regionali). "Io credo che questa notizia prima esce dal chiacchiericcio e, in maniera molto seria e ferma, il presidente della Regione, il segretario regionale del Pd e a seguire tutti gli altri dicono che non è neanche lontanamente vera, e meglio è". E ancora: "Sarebbe un gravissimo errore mettere in condizioni di precarietà la Regione, è una fase molto complessa". Passa poco e le viene di supporto il senatore Dario Parrini (entrambi bonacciniani): "Trovo allarmante il valzer delle indiscrezioni sulla candidatura di Giani. E ancor più mi preoccupa che circoli l’idea di una leggina da approvare in fretta e furia per evitare elezioni regionali anticipate. Mi auguro che nessuno coltivi progetti così miopi". Parrini ricorda lo stop anticipato alla legislatura a Campi Bisenzio e al conseguente voto flop per il Pd.

Nel primo pomeriggio ecco Cecilia Del Re, esponente dem, ex assessora che torna a chiedere con forza "primarie, primarie, primarie" per far terminare "la guerra per bande". Il presidente Giani sente odore di terra bruciata. E allora nel primo pomeriggio dice eloquentemente: "Non sono candidato per Firenze". Quasi scandendo le sillabe.

In campo a metà pomeriggio il capogruppo dem in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, gruppo Schlein, che cancella l’ipotesi di modifiche dello statuto per allungare la legislatura in caso di dimissioni del governatore: "Mi sembra fantapolitica: le istituzioni sono una cosa seria. Nel mio percorso istituzionale sono sempre stato convinto che quando la rinuncia a una carica elettiva presuppone interruzione di legislatura, e quindi del mandato ricevuto dagli elettori, non sia da fare e mi pare che il presidente Giani si sia già espresso". E "come capogruppo – aggiunge – posso dire che nel nostro gruppo consiliare non c’è disponibilità ad approvare eventuali leggine che consentano di concludere la legislatura senza il primo consigliere che è il presidente".

Giornata pesante insomma, tanto per cambiare, in casa Pd toscano. Alle 18,30 è iniziata la riunione della segreteria guidata da Emiliano Fossi. Musi lunghi. "I tempi e i nomi li dettano i giornali ..." si dice sottovoce, "ma ormai il nome di Eugenio è associato a Palazzo Vecchio, tanta gente lo vuole sindaco...".

L’unica col sorriso ieri è stata Daniela Mori, lusingata dalla chiamata in campo per Firenze. Ma lei ribadisce che il suo impegno è completamente rivolto alla cooperativa, ai soci e ai lavoratori, alle famiglie. La presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze ringrazia, ma chiude subito la questione Palazzo Vecchio: "Ho letto il mio nome sul giornale, sapevo da giorni che circolava. È un attestato di stima che fa piacere, ma il mio impegno, come è stato riconfermato con la mia rielezione, sarà sempre di più rivolto a Unicoop Firenze". Che proprio in questi giorni ha festeggiato i 50 anni. "Sono lo specchio del nostro radicamento nel tessuto sociale – ha sottolineato Mori – e la strada esemplare su cui vogliamo muoverci per essere compagni quotidiani dei cittadini. E così interpretiamo al meglio l’impegno per la collettività e il bene comune".