TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Pellet, prezzo in calo. I consigli per risparmiare e come evitare le truffe

Il costo medio a gennaio superava abbondantemente i 9 euro, oggi siamo intorno a 6. Ma attenzione alle fregature

Il prezzo del pellet è in calo

Il prezzo del pellet è in calo

Firenze, 14 ottobre 2023 – L’autunno – quello vero – si avvicina a grandi passi e anche se qualcuno sembra essersi dimenticato del freddo, presto sarà ora di accendere i riscaldamenti. Un anno fa, tra i tanti aumenti legati alle materie prime, fece discutere soprattutto quello del pellet, arrivato in qualche caso a superare i 13-14 euro per un sacco da 15 kg. Si tratta di una forma di combustibile molto utilizzata dalle famiglie toscane: le stufe e le caldaie a pellet, negli ultimi anni, si sono rivelate delle validissime alternative alle forme di riscaldamento tradizionale come metano o gpl, ma l'aumento dei costi aveva rappresentato un notevole aggravio di spese.

Il prezzo medio del pellet nel 2023

La buona notizia, per chi ha una caldaia o una stufa a pellet, è che il costo della materia prima è notevolmente calato. Molto si deve alla manovra finanziaria del Governo, che ha portato l’Iva da applicare alla biomassa dal 22% al 10%. A rendere noto il prezzo aggiornato del combustibile è il gruppo Pellet ENplusdi Aiel: il tariffario oggi è 6,19 euro a sacco, rispetto ai precedenti 9,31 euro di gennaio del 2023. Ma spulciando sui cataloghi della grande distribuzione non è raro trovare offerte migliori: in qualche caso si parla addirittura di prezzi del pellet che oscillano tra i 5,60 e i 5,80 euro per un sacco da 15 kg. Costi superiori rispetto a quelli di qualche anno fa, ma comunque sui livelli del 2021.

Come risparmiare sul costo del pellet

Quasi tutte le catene di grande distribuzione danno la possibilità di effettuare acquisti di pellet in grandi quantità e quindi di risparmiare qualcosa sul prezzo finale. Anche i rivenditori privati possono garantire offerte migliori, ma è fondamentale rivolgersi sempre ad aziende di fiducia e fare molta attenzione agli acquisti on line.

Le truffe sul pellet

Pratica molto diffusa lo scorso anno, per qualcuno è già tornata in voga anche nel 2023. Si tratta di siti che all’apparenza appaiono affidabili: vendono grandi quantità di pellet a prezzi di mercato estremamente concorrenziali, ma spesso nascondo una fregatura. Una volta acquistata e pagata la merce, il venditore scappa coi soldi e non spedisce un bel niente. Come fare per non cadere nel tranello? 

La truffa del pellet a prezzi stracciati. Le 220 vittime in attesa del processo

In primo luogo è fondamentale controllare le informazioni di contatto dell'azienda che vende pellet on line: spesso i truffatori inseriscono indirizzi e numeri di telefono fittizi. Basta chiamare o verificare online se a quell’indirizzo corrisponde l’azienda fisica per capire se siamo davanti a un venditore reale o a un malintenzionato. Un altro indizio è il metodo di pagamento: chi organizza queste attività illecite, spesso, accetta soltanto un bonifico bancario. E poi c’è ovviamente il prezzo: un costo del pellet di gran lunga inferiore rispetto a quello di mercato è sempre da considerare sospetto.

L'accatastamento di caminetti e stufe della Regione Toscana

Vale la pena di ricordare che se nella abitazione è presente un generatore alimentato a biomassa con potenza utile nominale inferiore ai 10 kW, il responsabile dell'impianto (cioè il proprietario della casa o l'inquilino in caso di locazione) deve provvedere ad un "accatastamento semplificato" dell'impianto. La Regione Toscana vuole sapere quanti camini e stufe sono presenti sul proprio territorio: questo dato è fondamentale per mettere in relazione la diffusione di questi impianti e i fenomeni di inquinamento da PM10, al fine di migliorare le politiche per il contrasto dell'inquinamento atmosferico. 

Accatastamento caminetti e stufe: ecco la guida per mettersi in regola

L'obbligo è sia per i nuovi che per i vecchi impianti. Cambiano però le modalità. Nel caso l'impianto sia stato installato prima del 15 marzo 2023 è il responsabile dell'impianto (cioè il proprietario della casa o l'inquilino in caso di locazione) a dover procedere all'"accatastamento semplificato". Se invece l'impianto è installato dopo il 15 marzo 2023 dovrà procedere il manutentore-installatore, che accederà ad una diversa procedura direttamente dal portale SIERT dove è registrato come professionista. In questo secondo caso bisogna assicurarsi che l’installatore rilasci la ricevuta di accatastamento.