NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Il sovrintendente Pereira: 'Non sono un truffatore. E resto al Maggio"

Il sovrintendente Alexander Pereira in Commissione controllo fa chiarezza sulle spese da lui sostenute

Alexander Pereira

Alexander Pereira

Firenze, 31 maggio 2022 - Uno show di oltre due ore. Il teatro stavolta è la Commissione controllo di Palazzo Vecchio, il protagonista è il sovrintendente Alexander Pereira che fa chiarezza pubblicamente sulle spese da lui sostenute negli ultimi mesi (e fatte emergere da Fratelli d'Italia).

“Io sono qui per correggere gli errori, ma qui non ho sbagliato: non sono un truffatore, penso che le persone lo abbiano capito. Resterò alla guida del Maggio, nessuno ha chiesto le mie dimissioni”, dice alla fine della lunga mattinata. Pereira mostra una certa tranquillità e sul bilancio inizia a spiegare: “Ho voluto essere in questa commissione in presenza perché mi piace spiegare le cose guardandosi in faccia. Quando sono arrivato al Maggio i debiti erano pari a 60 milioni e mi venne detto che potevo essere l'unico a salvarlo. Ero 'famoso' per trovare fondi. Quando ho accettato l'incarico al Maggio avevo già trovato 350 milioni di euro per le altre istituzioni che avevo diretto in passato. Adesso abbiamo ridotto i debiti a 52 milioni. Nell'ultimo anno ho trovato finanziamenti per 7,5 milioni e il bilancio è in positivo per 450.000 euro”.

E precisa che senza i 7,5 milioni, di cui “cinque ottenuti direttamente grazie al lavoro che ho fatto, il Maggio sarebbe fallito”. “Prima del mio arrivo il Maggio aveva 2,6 milioni di sponsorizzazioni, poi siamo arrivati a 4 nonostante il Covid – aggiunge -. E ora, appunto, a 7,5 milioni”. C'è chi non la prende benissimo (Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune non sembrano convinti dai discorsi di Pereira), chi ironizza (come il presidente della Commissione controllo Antonio Montelatici, bravo nel far rispettare i tempi di intervento dei consiglieri vista la difficoltà della seduta) ma alla fine il sovrintendente cerca di mettere tutti d'accordo e l'impressione che dà è quella di una persona in buona fede.

“Lui lavora così, se uno vuole un sovrintendente top, da Champions League, il lavoro da svolgere è questo”, è il succo del discorso del consigliere Pd Massimo Fratini. C'è poi il nodo sponsor, viaggi. E Pereira è un fiume in piena: “Col Covid c'era un forte problema sulle sponsorizzazioni – commenta - . Le persone volevano rinunciare alla sponsorizzazioni, abbiamo dovuto convincere gli sponsor a non andare via e, nello stesso momento, ho cercato nuovi introiti. Però la speranza di trovare nuovi soldi a Firenze era zero. Firenze non è una città molto generosa. Per cui era chiaro che l'unica chance che avevo di far vivere il Maggio era trovare soldi all'estero. Avevo una rete molto forte in Svizzera, da qui i miei viaggi”.

E sulle famose cene agli ospiti (di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi), “il 90% dei casi le ho pagate io, senza usare la carta di credito aziendale. Quando i ristoranti erano chiusi per il Covid - ha anche spiegato - per me era importante invitare gli artisti a casa, è l'investimento più importante da fare”. Due ore, anzi di più e alla fine il paradosso perché rimane in testa soprattutto gli ultimi cinque secondi, l'ultima frase: “Non sono un truffatore”.