
Festa del pescatore a Lainate
Livorno, 3 aprile 2019 - Un vademecum che contiene 32 specie di pesci, ordinate per stagione in uno specchietto dalla grafica accattivante e che punta a intercettare la curiosità dei consumatori, in particolare i più giovani. Il ‘Calendario del pescato’, presentato ieri mattina al polo scientifico dello Scoglio della Regina a Livorno, si colloca in una strategia di valorizzazione della pesca: l’obiettivo è accendere i riflettori sulla stagionalità dei prodotti ittici locali, un documento realizzato attraverso l’attuale Fondo europeo per le attività marittime e la pesca 2014-2020.
«Come la frutta e la verdura anche il pescato ha una sua stagionalità, legata anche ai cicli biologici – ha spiegato Paolo Sartor, ricercatore del Centro interuniversitario di biologia marina – Inoltre al mercato ormai si trova sempre tutto, ma ci sono certi tipi di pesce che arrivano da lontano e da altre zone. Questo documento punta proprio a creare una consapevolezza sul panorama ittico nostrale».
Così si scopre che la razza, la triglia bianca, il nasello, il muggine, insieme a gambero rosa, spigola e orata in Toscana non hanno una stagione ‘no’, diversamente da pesce spada e gambero rosso, per esempio, che si pescano solo in estate. Oppure calamari e ricci di mare, in autunno e inverno. La diffusione delle informazioni sulla stagionaltà del pescato locale asseconda un’inclinazione dei consumatori all’approfondimento e dà un contributo in termini di conoscenze rispetto a un ambiente fragile come è quello del mare con le sue risorse.
«Le 32 specie selezionate sono solo le più note – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca Marco Remaschi – Abbiamo lavorato su questa idea che è anche un progetto culturale: promuovere l’educazione al gusto e al consumo consapevole. Ecco perché gli interlocutori principali di questo progetto saranno i giovani, visto che la diffusione del calendario riguarderà in primis le scuole e i non addetti ai lavori. Ma è solo l’inizio di un percorso, che porterà a dei benefici anche per le nostre barche. Le forme di valorizzazione riguardano anche il cosiddetto pesce ‘povero’, che invece spesso è solo ‘dimenticato’».
Specie come i sugarelli, le razze, il pesce sciabola, palamite, acciughe e sardine, insomma. Che se conosciute dal consumatore e valorizzate per le loro qualità nutrizionali e organolettiche possono sostenere il pescatore in relazione al reddito che ne può derivare.
Per l’attuazione del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca sul territorio, la Regione ha una dotazione complessiva di 18,8 milioni di euro. Ad oggi sono state attivate tredici misure con bandi destinati al finanziamento di interventi di varia natura sia strutturale che con valenze più prettamente ambientali, di sostegno all’avviamento di nuove realtà produttive, di ammodernamento delle imprese e delle infrastrutture in ambito portuale.