REDAZIONE CRONACA

Pet Therapy, anche gli animali possono ammalarsi

I massimi esperti a Firenze per la giornata di studi organizzata da Antropozoa

Alexis Gerakis con Gioconda e Galileo

Firenze, 15 novembre 2019 – I benefici degli interventi assistiti con gli animali, la cosiddetta “pet therapy”, per pazienti pediatrici, disabili, con disturbi cognitivi e di socializzazione, sono ormai riconosciuti e oggetto di studi internazionali. Ma come gli animali vivono il loro impegno al fianco degli umani? Quali conseguenze fisiche e mentali ha su di loro la presenza in ambienti ospedalieri o di cura, nelle carceri o al fianco di essere umani con problematiche di vario tipo?  Con gli esperti internazionali in IAA al convegno del Centro Studi Antropozoa, si è discusso proprio di questo, di buone pratiche, controllo della qualità e ricerca, conseguenze fisiche e mentali e trasmissione di malattie dall’uomo al cane. Una giornata di studi sulla relazione uomo-animale su un argomento che, grazie ad Antropozoa, in cui a Palazzo Medici Riccardi è stato affrontato per la prima volta approfonditamente questo tema poco battuto.

La pet therapy necessita di una riflessione approfondita e di dibattito bioetico non solo sull’impatto che l’animale ha sull’uomo, ma anche dell’uomo sull’animale. L’evento che trova il patrocinio della sezione toscana dell’Istituto italiano di Bioetica, è stato organizzato per accendere i riflettori su tematiche fino ad oggi poco trattate. Il convegno organizzato da Antropozoa, associazione con oltre 20 anni di esperienza negli IAA, è partito proprio dall’osservazione del rischio emotivo e fisico del cane impiegato negli interventi assistiti e dal fenomeno delle “zoonosi inversa”, ossia la trasmissione di microrganismi dall’uomo all’animale.

“I benefici della pet therapy sull’umano sono ormai conclamati – spiega Francesca Mugnai, referente scientifico del Centro Ricerca di Antropozoa -. Ma raramente ci si ferma a pensare l’impatto che gli interventi assistiti hanno sul cane. Invece è fondamentale: niente può essere lasciato all’improvvisazione quando si parla di salute sia dell’uomo che dell’animale. Su questo stiamo concentrando le prime ricerche sostenute dal nuovo Centro Studi di Antropozoa, convogliando i massimi esperti internazionali di interventi assistiti su temi bioetici e pratici come la cura e la salute dell’animale nella pet therapy”.

Al convegno hanno partecipato esperti di fama internazionale, sia europei che americani, in IAA che hanno porrtato una visione complessiva su questi temi ancora troppo poco conosciuti e riflettuti.  Durante la mattina di studio, è stato presentato ufficialmente il Centro di Ricerca Antropozoa, nato come divisione operativa dell’Associazione Antropozoa, frutto di un percorso culturale e metodologico di oltre 20 anni di lavoro sul campo a livello istituzionale, di salute e di validazione clinica. Inoltre è stato presentato l’osservatorio che il Centro di Ricerca Antropozoa sta creando insieme all’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana sull’impatto delle zoonosi inverse, correlate all’attività di IAA.

Tra i relatori che hanno preso parte alla giornata di studio: il prof. Dennis C. Turner, biologo svizzero-americano, scienziato comportamentale e giudicato uno dei massimi esperti di IAA al mondo; la prof.ssa Marie-Jose Enders-Slegers, docente di antro zoologia all’Open University di Heerlen in Olanda e presidente IAHAIO, organismo di riferimento internazionale sugli IAA (International Association of Human Animal Interaction Organisations); la dott.ssa Karin Hediger, psicoterapeuta svizzera dell’Istituto di psicologia dell’Università di Basilea, specializzata nella ricerca sulla relazione uomo-animale; la dott.ssa Serena Adamelli, veterinaria comportamentalista, cofondatrice del Centro di Scienze comportamentali del cane, dell’Università degli Studi di Padovail dott. Salvatore de Masi, medico epidemiologo, esperto in metodologia della ricerca scientifica e responsabile dell’Ufficio Ricerca dell’AOU Meyer; il dott. Dario Deni, medico veterinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana; il dott. Klaus Peter Biermann, infermiere epidemiologo, esperto nei protocolli IAA di igiene e sicurezza delle strutture sanitarie dell’AOU Meyer di Frenze; Alexis Gerakis, educatore socio-pedagogico e istruttore cinofilo, referente cinofilo di Antropozoa e formatore e supervisore delle coppie cane-coadiutore; la dott.ssa Francesca Mugnai, formazione universitaria in filosofia e psicologia dell’età evolutiva referente scientifico del Centro Ricerca di Antropozoa e responsabile IAA-AOU Meyer. Inoltre un esperto del pensiero di Leonardo, Andrea Bernardoni, ricercatore del Museo Galileo di Firenze ha parlato del rapporto tra Leonardo e gli animali in un’ottica di biomorfismo.

 

Maurizio Costanzo