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Scontri al corteo degli studenti, Piantedosi: "Le regole non sono cambiate, valuteremo gli eccessi"

Le parole del ministro dell'Interno dopo la presa di posizione del capo dello Stato per i ragazzini colpiti dagli agenti: 'Quelle immagini di Pisa hanno amareggiato anche me'

Firenze, 25 febbraio 2024 – Le regole sulla gestione dell'ordine pubblico non sono cambiate, anche stavolta non ci si sottrarrà ad una valutazione di ciò che è accaduto. Lo assicura il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che in un'intervista al Corriere della Sera spiega di condividere le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul caso delle manganellate ai ragazzi a Pisa.

«Come le condividono tutti i poliziotti - aggiunge il ministro -. Tutti noi auspichiamo sempre che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti». Fondamentale in tale senso, spiega Piantedosi, è anche la collaborazione degli stessi manifestanti. Da più di un anno le manifestazioni pubbliche gestite dalle forze dell'ordine sono state oltre 13mila. «E di queste solo una minima parte ha fatto registrare incidenti - osserva il ministro - peraltro con una prevalenza di feriti tra le forze dell'ordine rispetto ai manifestanti».

Vedere le immagini di Pisa «ha contrariato e amareggiato anche me. Quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è in ogni caso doveroso svolgere ogni esame obiettivo su come siano andati i fatti. Ho chiesto di avere una dettagliata relazione», annuncia Piantedosi. Comunque, aggiunge, «le nostre forze dell'ordine sono tra le migliori al mondo anche proprio dal punto di vista della gestione democratica delle manifestazioni di libero dissenso».

Nelle ultime ore a Milano «le forze dell'ordine hanno gestito l'ennesima, impegnativa manifestazione cui hanno preso parte 15mila persone e durante la quale si è assistito purtroppo ancora una volta a comportamenti offensivi e violenti. Eppure nonostante le prescrizioni imposte dalle autorità, molte delle quali disattese, i manifestanti hanno espresso liberamente il loro pensiero senza alcuna criticità». Il governo «non ha alcun interesse che si verifichino disordini, al contrario vuole assicurare la massima espressione delle libertà dei cittadini in forma ordinata e pacifica».

E alla domanda se andrà in Parlamento a riferire, come chiesto dall'opposizione, il ministro spiega di averlo sempre fatto per le tematiche che gli competono, e di essere anche stavolta disponibile a discussioni, dice, «che auspico serene e costruttive, e non pregiudizialmente orientate a screditare l'azione del governo o delle forze di polizia». Poi ricorda che la premier Giorgia Meloni «segue o coordina tutte le questioni e le tematiche rilevanti per la complessiva azione di governo. Ma la responsabilità del mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza è mia - sottolinea - e ne sono responsabile anche nei suoi confronti».