MATTEO ALFIERI
Cronaca

Gommone contro gli scogli nella notte, muore giovane ufficiale toscano della Marina. In salvo la fidanzata

Schianto tragico in Sardegna, fatale l’alta velocità del natante

Pietro Stipa, ufficiale toscano della Marina, è morto in un tragico incidente in Sardegna

Pietro Stipa, ufficiale toscano della Marina, è morto in un tragico incidente in Sardegna

Orbetello (Grosseto), 16 giugno 2024 – Quel mare che conosceva come le sue tasche gli è stato fatale. Probabilmente una manovra errata alla guida del gommone, non gli ha permesso di schivare un gruppo di scogli al largo della Maddalena.

Era un ufficiale di Marina di 26 anni, Pietro Stipa, originario di Monte Argentario, ma nato a Grosseto, la vittima dell’incidente in mare avvenuto la notte tra venerdì e sabato nelle acque dell’arcipelago sardo.

Il giovane apparteneva al Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) della Marina Militare con base sull’isola. Era nato a Grosseto e aveva una casa a Orbetello. Il padre invece aveva lavorato alla capitaneria di Porto Santo Stefano. La madre è un’apprezzata insegnante di lettere al Liceo Scientifico ’Marconi’ di Grosseto. Lascia anche due fratelli, uno è un apicoltore maremmano. La sua è stata una carriera folgorante con la divisa della Marina.

Nel 2019 aveva partecipato al 52nd "Las Anclas" Trophy, regata di classe "Snipe" organizzata dall’Accademia navale spagnola. Al tempo era un aspirante guardiamarina Terza Classe dell’Accademia Navale di Livorno. Si era aggiudicato la 3rd Naval Accademies Race, competizione che ha messo a confronto 7 equipaggi militari provenienti da altrettanti Paesi esteri.

Secondo una prima ricostruzione della Guardia costiera, intorno alle 4 di notte il giovane ha deciso di fare un giro in gommone con la sua ragazza (Erika Cavallo), che vive a La Maddalena. Appena usciti dal porto, dopo pochi minuti di navigazione, il natante è finito sugli scogli affioranti davanti all’isola di Santo Stefano, un passaggio insidioso che tutti conoscono ma che probabilmente è sfuggito all’ufficiale.

Dalle prime indagini condotte dalla Capitaneria, l’incidente sarebbe dovuto alla distrazione del conducente ma anche alla velocità sostenuta: sopra i 15 nodi, circa 30 chilometri all’ora, troppo per affrontare in sicurezza quel tratto di mare. Questa ipotesi è avvalorata dall’analisi dello squarcio sulla parte anteriore del natante, rimasto in galleggiamento e con i tubolari integri.

Pietro Stipa era considerato un uomo di mare con esperienza e soprattutto con una conoscenza approfondita dei luoghi dell’arcipelago proprio per il suo lavoro in Marina. L’impatto con le rocce è stato per lui fatale: sbalzato dal gommone avrebbe battuto la testa sugli scogli, perdendo i sensi e finendo sott’acqua. Sarebbe quindi morto annegato. A dare l’allarme è stato un passante che si trovava sulla banchina del porto e ha sentito il forte rumore dell’impatto del gommone sulle rocce. La motovedetta della Guardia costiera è arrivata sul luogo dell’incidente dopo pochi minuti e ha trovato la ragazza in stato di choc ma incolume.

È stata lei ad avvisare i militari della Capitaneria che a bordo c’era anche il suo ragazzo. Le ricerche del disperso si sono protratte per un’ora, alla fine il corpo del giovane ufficiale è stato recuperato sul fondale. La Procura di Sassari ha aperto un’inchiesta.