Firenze, 15 marzo 2024 – Va avanti, anche in Toscana, l’utilizzo dei fondi del Pnrr, fra lavori in corso e preoccupazioni per possibili tagli ai Comuni minori. L’ultima presa di posizione è quella di Andrea Marrucci, presidente di Ali Toscana (Autonomie locali italiane) e sindaco di San Gimignano (Si).
"Leggiamo con apprensione – ha detto - le ipotesi sulla possibile diminuzione dei fondi destinati ai piccoli Comuni, vera ossatura della Toscana e dell’Italia. E, a proposito, anche le recenti rassicurazioni non ci bastano. Chiediamo al Governo di chiarire con urgenza. Da quello che apprendiamo, dal recente Decreto Pnrr, sarebbero emersi consistenti tagli per la Toscana: si tratterebbe di progetti definanziati che riguardano temi fondamentali come la riduzione del rischio idrogeologico, l’efficienza energetica, il trasporto pubblico locale, i servizi portuali e la rigenerazione urbana. I Comuni stanno facendo la loro parte, ci aspettiamo che l’esecutivo mantenga le promesse e i finanziamenti sui progetti già cantierabili o conclusi. I territori hanno un bisogno estremo delle risorse del Pnrr".
Ma qual è la situazione in Toscana? La misura è in grado di attivare, complessivamente, più di 12,5 miliardi di investimenti, 8 dei quali finanziati direttamente dal Pnrr (64,44%). Si parla complessivamente di 12.206 progetti: il 6,7% in fase di progettazione, l’8,2% in affidamento, il 7,7% in fase di stipula, il 37,6% in esecuzione, mentre infine il 39,8% si avvia alla conclusione.
Diversa la classe d’importo: il 36,9% dei progetti è fino a 40mila euro, il 17,8% da 40 a 100mila euro, il 30,5% da 100 a 500mila, il 5,2% da 500mila a un milione, il 7,4% da uno a 5 milioni e il 2,3% oltre i 5 milioni.
Sei infine le missioni: dalle questioni ambientali alla mobilità sostenibile, dalla digitalizzazione alla salute. "Ci sono settori nei quali tutto sta funzionando al meglio e altri con più ritardi – spiega il presidente della Regione, Eugenio Giani -. Per esempio procede molto bene la missione 6 sulla sanità, curata dalla Regione. In questo caso, con 450 milioni di euro stiamo realizzando 77 case di comunità, 30 ospedali di comunità e centri operativi territoriali, oltre a potenziare gli ospedali, a partire dal nuovo padiglione delle Scotte di Siena. Ci sono poi i finanziamenti per sistema tramviario fiorentino e per la rigenerazione urbana e ambientale. Qualche ritardo si ha nelle realtà più piccole: è importante in questo senso che Comuni, Regione e Governo facciano gioco di squadra. Fondamentale anche che, dove non può essere usato il Pnrr, si sfruttino altri fondi, come è successo con l’alta velocità. La capacità di investimento in Toscana è positiva proprio grazie alla capacità di mettere insieme Pnrr, Fondo di sviluppo coesione, fondi strutturali europei e fondi ad hoc".
“La Regione ha aiutato le amministrazioni nella gestione del Pnrr – ha detto nei giorni scorsi il presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni - non a caso i Comuni sono gli enti più avanti nella spesa dei fondi. Sarebbe auspicabile una sinergia fra piccole e grandi realtà, ma non è semplice: al momento tutti i municipi soffrono per carenza di personale e di risorse". E se i fondi per i piccoli Comuni dovessero davvero diminuire per recuperare risorse per le grandi opere, i problemi potrebbero aumentare. Gli enti locali temono anche il meccanismo di commissariamento per chi non è virtuoso. Il rischio è che, con poco personale, fondi ridotti e norme stringenti, diventi difficile anche solo ottenere dagli uffici le firme per partire.