LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Allarme povertà, arriva il pomodoro sospeso: un imprenditore regala 20 quintali invenduti

Foiano, Pietro Rampi ha esaurito gli ordini e ha così deciso di autare tante famiglie che soffrono la crisi: "Venite a prenderli, sono per voi". E nel suo campo vicino Arezzo "sembrava di assistere alla vendemmia"

I pomodori sospesi di Pietro Rampi

Foiano (Arezzo), 21 settembre 2022 - I pomodori «sospesi» della Valdichiana cadono a grappoli nelle ceste, lungo i solchi dei campi alle porte di Foiano (Arezzo). "Sembra di stare tra i filari di una vigna, quando si vendemmia, tanta gente, una festa", dice Pietro Rampi mentre osserva le persone con al seguito secchi, catini, buste e cassette, piegate sulle piante generose che all’imprenditore agricolo hanno dato sedicimila quintali di raccolto già consegnato alle industrie di trasformazione. Esauriti gli ordini, Rampi ha deciso di mettere a disposizione delle famiglie, venti quintali di pomodori, assicurando la salsa per l’inverno a chi stringe la cinghia per i rincari di bollette e fa fatica a fare la spesa. "Avrei potuti vendere per conto mio i pomodori rimasti, ma ho preferito metterli a disposizione di chi li vuole".

Due obiettivi in uno, per l’imprenditore foianese: "Offrire un prodotto di alta qualità, esattamente come accade per l’Aglione della Valdichiana. Al tempo stesso, la mia iniziativa vuole essere un piccolo aiuto in un momento delicato per le persone alle prese con le bollette che non smettono di lievitare e i conti da far quadrare a fine mese", spiega Rampi che con la figlia Elisa porta avanti l’azienda di famiglia: centocinquanta ettari dove produce, oltre ai pomodori, diverse varietà di angurie, meloni, mais e proprio in questi giorni ha avviato la raccolta delle zucche alimentari. In meno di una settimana "sono venute già venti persone a prendere i pomodori nel campo. Io faccio l’accompagnatore e assisto alle operazioni, anche per verificare che vengano raccolta una quantità per uso domestico. Di solito le persone ne prendono circa 70 chili a testa. La quantità contingentata, è un modo per permettere a più persone di avere pomodori freschi e saporiti.

E avanti di questo passo, sono già quindici i quintali arrivati sulle tavole delle famiglie, "nei campi ne sono rimasti circa cinque. Per me è un piacere poter essere utile in una fase difficile per tutti, e vedo che la gente apprezza e partecipa alla mia iniziativa; qualcuno si è perfino commosso perchè non si aspettava questa piccola opportunità e l’ha colta al volo, è il caso di dire". In azienda il telefono continua a squillare e Pietrro Rampi appunta sull’agenda orari e nomi di chi verràò a raccogliere i suoi pomodori. E dire che i pensieri li ha èpure lui e si chiamano "costi del gasolio agricolo", indispensabile per far andare su e giù per i campi i suoi trattori e i macchinari specifici per ogni tipologia di coltura "tirata su con cura, nuovi metodi di lavorazione e prodotti utilizzati anche nel biologico che mi hanno aiutato a fronteggiare gli effetti della siccità con ottimi risultati nonostante la stagione non sia stata delle migliori a causa del clima impazzito".

Conti alla mano, nel 2021 Rampi ha pagato "circa trentamila euro per il carburante agricolo, ora siamo passati a una bolletta che oscilla tra 65 e 70mila euro, è assurdo". E chissà che dopo i pomodori "sospesi" non tocchi anche alle zucche.