Firenze, 24 aprile 2025 – Turismo in Toscana fra luci e ombre (o meglio fra sole e nuvole) per Pasqua e Pasquetta. Con prospettive simili anche per i prossimi ponti. A determinare il livello di presenze, soprattutto al mare e in campagna, è stato e sarà infatti soprattutto il meteo. A fotografare l’andamento dei giorni passati e di quelli a venire è Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana e Confturismo-Confcommercio Toscana.
Come è stata questa pasqua per il settore turistico?
“Positiva nelle grandi città d’arte che, avendo una quota importante di turismo internazionale a lungo raggio, sono state immuni al maltempo che invece ha inciso sulle destinazioni di mare e campagna. In questi ultimi due casi, purtroppo, abbiamo registrato numeri ben al di sotto dello scorso anno. L’incertezza del meteo ha pesato molto sulle prenotazioni sotto data, che non sono state fatte, e ha portato anche a numerose cancellazioni”.
Di quale tasso di occupazione delle camere parliamo?
“In collina e al mare, per le vacanza pasquali, si è rimasti sotto al 50 per cento. Per le città d’arte siamo stati in linea con lo scorso anno, ovvero intorno al 70 per cento”.
Cosa vi aspettate per i prossimi ponti?
“Il quadro si potrebbe ripetere. Se il meteo resterà incerto, avremo meno arrivi di visitatori che si muovono in ambito regionale o nazionale, mentre probabilmente andranno bene le destinazioni internazionalizzate. Quindi, ancora una volta, potremmo avere risultati migliori nelle città d’arte e più a rischio per mare e campagna. La sensazione, per ora, è comunque di un risultato migliore rispetto a Pasqua”.
Abbiamo davanti diversi ponti lunghi. questo aiuta?
“La Toscana è una destinazione sempre appetibile e il calendario certamente aiuta. Potrebbe esserci una distribuzione diversa delle vacanze: meno per Pasqua e più in occasione dei ‘ponti lunghi’. La concatenazione di giorni di festa potrebbe però anche aver spinto, chi ha possibilità, a prenotare viaggi all’estero”.
Federconsumatori Toscana ha lanciato l’allarme sui prezzi alti e sulle scarse capacità di spesa delle famiglie, dicendo che solo il 18 per cento si sposterà fuori comune. Che cosa ne pensa?
“Che il mercato interno abbia delle difficoltà è purtroppo nei numeri. Il caro energia e il caro vita hanno eroso la capacità di acquisto degli italiani e questo può frenare la spesa turistica. Magari non si rinuncia del tutto a una gita, ma si trova una strada diversa, come l’ospitalità a casa di amici e parenti. Oppure si diminuisce la durata dei soggiorni”.