
Il porto di Livorno
Livorno, 8 aprile 2025 – Sequestrati al porto di Livorno 2.500 articoli di arredamento da parte dei funzionari del reparto controlli allo sdoganamento delle Dogane. Oggetti che «avrebbero potuto indurre i consumatori finali a ritenere una erronea origine italiana dei medesimi», viene spiegato in una nota.
L'operazione è scattata in seguito alle verifiche della merce, stivata in due container arrivati al porto di Livorno rispettivamente da Cina e India e destinati a un'azienda toscana, poi sanzionata per 30mila euro. Articoli di arredamento, per un valore di circa 45mila euro, che riportavano etichette su cui era impresso il nome del marchio della società importatrice associato alla bandiera italiana, senza però alcuna indicazione sulla effettiva origine del paese di produzione.
Durante i controlli documentali e le analisi su banche dati in uso all'Agenzia delle dogane e dei monopoli, i funzionari si sono insospettiti per un analogo precedente che aveva coinvolto la stessa azienda presso un'altra dogana italiana, sia il portale di vendita online, anch'esso risultato sprovvisto delle necessarie informazioni sull'origine dei prodotti. Una volta accertate le violazioni, i funzionari hanno proceduto al sequestro amministrativo delle intere partite, inviando gli atti alla Camera di commercio di Livorno, che ha disposto la regolarizzazione delle etichettature. Analoga richiesta è stata fatta all'importatore sull'inserimento delle indicazioni di origine anche sul sito di vendita, così da poter poi procedere al dissequestro della merce.