Firenze, 6 settembre 2024 - Nel 2023 le Caritas della Toscana hanno incontrato 28.203 persone fragili, 61 in più rispetto al dato dell’anno precedente. Di queste 28mila il 65% sono stranieri, oltre la metà dei casi sono donne, quasi il 30% sono “nuovi poveri” arrivati per la prima volta, mentre il 39% sono persone conosciute e seguite dalle Caritas toscane da almeno sei anni (le cosi dette “situazioni croniche”). Il 61,2% ha tra i 25 e i 54 anni, e circa il 4% ne ha meno di 25. E' quanto emerso dalla presentazione del Rapporto Povertà 2024 delle Caritas della Toscana "Oltre. Sguardi di futuro" nel corso del quale è stato ricordato l'impegno della Fondazione Il cuore si Scioglie e di Unicoop Firenze. Dall'indagine emerge che il lavoro non è più sufficiente per sbarcare il lunario. Ai centri e ai servizi delle Caritas toscane si rivolgono, infatti, non solo persone disoccupate o inattive ma anche quelle che lavorano (il 16%), in quanto, pur avendo un’occupazione, il loro reddito da lavoro non è sufficiente rispetto ai bisogni del nucleo familiare.
La maggior parte (il 47%) sono persone che vivono in nuclei familiari (con il coniuge, il partner o altri parenti): nel 39,5% dei casi hanno figli e nel 25,5% hanno figli minori conviventi. Guardando alla condizione abitative, si osserva che solo il 3,9% è senza casa e senza tetto, cui si aggiunge una quota di persone che si procura un tetto con soluzioni estremamente precarie ed insicure (il 2,7%).
Il Rapporto Povertà 2024 pone attenzione anche alla realtà dei minori stranieri non accompagnati che nel 2023 in Italia hanno raggiunto un record di 23.226 presenze. In Toscana oltre il 50% è ospitato nel capoluogo. Questi giovani, si legge nel Rapporto, “rappresentano una parte importante delle future generazioni del Paese e necessitano di investimenti educativi per facilitare il loro processo di inclusione”. Una ricerca del 2023 sui minori tunisini non accompagnati a Firenze ha evidenziato che il 56% del campione presenta un alto livello di vulnerabilità e devianza.
Secondo il vescovo Mario Vaccari, delegato della Conferenza Episcopale Toscana per la Carità, "il Rapporto ci dice che in Toscana si sta bene, e allo stesso tempo ci invita a “non abbassare la guardia” perché lo scivolamento verso il basso è sempre possibile per tutti". "Il Governo è andato nella direzione di combattere i poveri piuttosto che la povertà - sottolinea Serena Spinelli, assessora alle politiche sociali della Regione Toscana - con l’abolizione del reddito di cittadinanza e con il mancato rifinanziamento del fondo per i contributi all’affitto". Per Don Emanuele Morelli, delegato regionale Caritas Toscana, tra i compiti delle Caritas ci sono "l’advocacy per garantire l’esigibilità dei diritti delle persone più vulnerabili e la corresponsabilizzazione affinché le povertà, le diseguaglianze siano al centro dell’attenzione degli attori sociali e dell’agenda politica".