Arezzo, 6 febbraio 2025 – Pratovecchio rinasce grazie all’arte. L e gallerie Maria e Nivis 1567 nate nei fondi chiusi fanno rivivere il borgo.
Sold out il nuovo corso di ceramica, molto apprezzate le mostre fotografiche sulla Rosalia Alpina e le foreste sacre. In arrivo altre iniziative nelle gallerie.
Pratovecchio-Stia, 6 febbraio 2025. Il borgo di Pratovecchio è tornato a vivere con l’arte, la bellezza, la natura grazie a un progetto più ampio messo in atto dalla famiglia Freschi e Vangelisti che sta recuperando, insieme al borgo, anche la struttura dell’antico monastero domenicano del paese.
Nei fondi che sfitti del centro, sono state create delle gallerie d’arte con esposizioni di fotografie e di manufatti di pregio, ispirati alla natura delle foreste del Casentino e dell’area protetta.
Da un lato gallerie espositive dove si possono ammirare oggetti unici usciti dalla creatività e dalle professionalità interne all’azienda - come ceramiche pregiate decorate in oro, gioielli ispirati agli insetti dell’area protetta - dall’altro luoghi dove si imparano arti antiche come quella della lavorazione della ceramica.
A questo proposito la galleria ha proposto un corso di ceramica, tenuto dalla ceramista esperta Claudia Basagni, che in poche ore è arrivato al completo.
Il corso, che si articola in otto ore divise in quattro incontri da due ore, ha catturato l’interesse di molte persone che, in questo modo, possono applicarsi in un’attività creativa, rilassante e immersiva.
Il corso è per principianti quindi si utilizzano le tecniche base della modellazione dell’argilla, ovvero a colombiano, a lastre, a stampo. Gli oggetti realizzati in questo modo saranno rifiniti con tecniche di decoro e con engobbi e smalto.
Denise Vangelisti, promotrice insieme al marito Stefano Freschi dell’iniziativa di recupero del borgo e del Monastero commenta: “La nostra volontà è sostenuta dalla storia di questo luogo che vogliamo non solo far riscoprire, ma anche valorizzare. Anticamente a Pratovecchio operava la Compagnia della Madonna delle Neve nata nel 1300. La Compagnia si occupava del corpo così come dello spirito. Aveva per esempio un proprio medico per l’Alto Casentino, che doveva alla comunità anche prestazioni gratuite e la gestione degli spedali e delle spezierie come quella più antica delle Monache camaldolesi di Pratovecchio. In sostanza la Compagnia era l’espressione della sua comunità. La Compagnia, tra le più antiche del Casentino, ebbe un ruolo determinante nella fondazione del Monastero - oggi complesso Mariae Nivis - pari solo a quello della figura di don Vincenzo Galassi. La mia famiglia intende ripercorrere questa strada e questo esempio fatto di opere di sostegno, ma anche di recupero e valorizzazione delle arti, di antiche manualità e dell’artigianalità di valore a favore del territorio”.
In uno dei fondi della Galleria Mariae Nivis 1567, nel periodo natalizio, è stata organizzata la mostra delle foto sulle foreste sacre realizzate dai collaboratori dell’azienda Freschi&Vangelisti che hanno risposto a un concorso fotografico proposto dai vertici dell’azienda. Si è trattato di una sorta di collettivo di fotografia sociale, finalizzato a comprendere il punto di vista di persone complessivamente molto giovani e il loro rapporto personale e intimo col tema della foresta.
Le iniziative nelle gallerie Mariae Nivis non si fermano qui, ma si arricchiranno ogni volta di iniziative legate all’arte e alla bellezza, alle arti e all’artigianato di pregio.
“Il corso di ceramica non è solo un percorso di condivisione e di novità, ma intende portare sul territorio un nuovo sapere e un nuovo modo di riappropriarsi di antiche tecniche di lavorazione dei materiali, che sono espressione di un sentire comune e di una creatività che non andrebbe mai abbandonata. Oltre la ceramica porteremo altri percorsi che intendono fare delle arti antiche, un modo di vivere e interpretare il proprio presente, ma anche di costruire il futuro. Riscoprire la ricchezza culturale e artistica di un territorio significa riscoprire chi siamo stati e dove vogliamo andare”, conclude Denise Vangelisti.