
Il presidente DSU Toscana Marco Del Medico
Firenze, 17 aprile 2025 – Dal vassoio-mini ai pacchetti prepagati. L’azienda regionale per il diritto allo studio universitario tende la mano agli studenti universitari mettendo in campo nuovi strumenti tariffari per rendere più accessibile il servizio mensa e calmierare i prezzi. Il Cda del Dsu Toscana ha approvato le misure per rendere più appetibile la mensa a quei ragazzi maggiormente colpiti dagli aumenti dei prezzi.
Intanto, verrà presto introdotto un menu ridotto, comprensivo di un primo o di un secondo (o due contorni), con frutta o dessert, pane e bibita ad un prezzo che, in base all’Isee, può variare da un minimo di 1,40 euro ad un massimo di 4 euro, per le fasce di reddito molto alte. La seconda opzione riguarda l’opportunità di un abbonamento prepagato ‘flat’, con validità trimestrale, che permette un forte risparmio. Un esempio? Con un Isee superiore a 75mila euro, in capo ad un trimestre lo studente spenderà 280 euro, invece di 450. Non solo. Il Dsu ha pensato anche a dei ‘carnet’ prepagati da 5, 10 e 20 pasti, che consentono di ottenere degli ingressi in omaggio. Ad esempio, con un carnet da 10 pasti se ne hanno due gratis. E i pasti gratuiti salgono a 5 qualora lo studente acquisti in anticipo 20 accessi alle mense. Così facendo, il Dsu ha recepito alcuni dei suggerimenti arrivati dalle rappresentanze studentesche di Firenze e Siena e si è impegnato a lavorare su ulteriori richieste dei ragazzi, che chiedono una rateizzazione del pagamento degli abbonamenti flat e pure la creazione di una tariffa flat specifica e più bassa per le fasce di reddito inferiori ai 30mila euro.
“Abbiamo così cercato di dare risposta ad una sollecitazione costante che proveniva dalle rappresentanze – dice il presidente del Dsu Toscana, Marco Del Medico –. E’ infatti emerso che, con le nuove tariffe, i prezzi dei pasti sono diventati eccessivamente esosi per chi si colloca nelle fasce reddituali medio-alte. La sperimentazione mira dunque a calmierare i prezzi e a portare di più a mensa anche chi la frequenta solo saltuariamente, dato che può permettersi di mangiare presso esercizi privati. Vogliamo ribadire che la ristorazione pubblica universitaria è vantaggiosa sotto tutti i punti di vista”.