Firenze, 9 ottobre 2024 – Il primo caso autoctono di Dengue mette in preallerta la Toscana. Sinora tutti i casi registrati nella nostra regione (quest’anno 37 dall’inizio dell’anno) erano d’importazione, ovvero di persone infettate dal virus all’estero dalla zanzara Aedes aegypti, responsabile della febbre gialla, la cui presenza però non è mai stata registrata in Italia, e occasionalmente anche della Aedes albopictus, la zanzara tigre, che potrebbe essere responsabile di questo caso di contagio.
E’ accaduto che madre e figlia sono rientrate ammalate a Sesto Fiorentino dalla zona delle Marche (Fano) dove è attivo un focolaio autoctono (con 102 casi confermati).
Avevano soggiornato lì l’ultima settimana di agosto, presentando sintomi similinfluenzali a una settimana dal rientro. Una delle due può essere stata punta da un vettore locale che, infettato, ha trasmesso al marito o al padre il virus.
Perché l’uomo era stato a Fano alla fine di agosto ma ha sviluppato i sintomi solo dopo venti giorni, cosa incompatibile con l’incubazione della malattia che solitamente compare dopo 5-6 giorni, al massimo 10.
E’ questo il motivo per cui l’Igiene pubblica di Firenze dell’Asl Toscana centro ritiene che il caso in questione sia autoctono. I casi sono stati prontamente segnalati all’Istituto superiore di sanità, come da prassi.
Quali sono i rischi? Che la zanzara o le zanzare infette possano contagiare altre persone (il virus si trasmette solamente da vettore e non da persona a persona) e dare luogo a un focolaio di malattia. Per questo dopo l’indagine epidemiologica e il sopralluogo dei tecnici Asl è stata richiesto ai Comuni di Sesto Fiorentino e Firenze di procedere con disinfestazioni nelle zone circoscritte alla frequentazione delle persone ammalate, cosa che potrà avvenire solamente quando smetterà di piovere.
“Nel mondo i casi sono aumentati a dismisura. Nel 2023 l’epidemia ha contato sei milioni di casi con oltre seimila decessi. E i casi sono in aumento”, spiega il professor Alessandro Bartoloni, direttore di Malattie infettive e tropicali a Careggi.
Il ministero della salute già nel marzo scorso aveva diramato l’allerta per l’aumento dei casi di importazione e alle Regioni spetta controllare e segnalare immediatamente i casi.
Vengono disinfestati anche gli aerei che provengono dai paesi maggiormente a rischio. “Perché le zanzare infette potrebbero viaggiare con noi: si tratta di una profilassi importante. Anche se avendo qui la zanzara tigre e un flusso di persone che viaggiano molto, c’è un elevato rischio di circolazione del virus”, dice Bartoloni.
Normalmente la malattia esordisce con sintomi similinfluenzali e febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate.
La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.