Firenze, 25 dicembre 2024 – Tutti sappiamo che il primo presepe fu opera di San Francesco d’Assisi, che lo inscenò a Greccio. Ma quello del poverello d’Assisi era un presepe vivente. I nostri presepi invece, che realizziamo in casa, o possiamo trovare nelle chiese o nelle piazze, sono fatti di statuine di terracotta, capannucce e mangiatoie. Ma chi è stato a realizzare il primo presepe di questo tipo nella storia? Ebbene fu opera di un grande artista toscano: lo scultore Arnolfo di Cambio. La storia di quest’opera è molto curiosa. Quando al soglio pontificio salì Niccolò IV, il primo Papa francescano, voleva che venisse ricreata la scena della natività, proprio come a Greccio. E per realizzarla, si affidò non ad uno scultore qualunque, ma a colui che era considerato il Giotto della scultura: Arnolfo di Cambio. Per chi oggi vuole ammirarlo, deve recarsi nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore, dove è custodito.
Perché è ospitato proprio qui? Questa basilica non è stata scelta a caso: qui si trovano infatti le reliquie della mangiatoia della Sacra Culla, che arrivarono a Roma da Betlemme dopo che gli Arabi avevano invaso la Terra Santa. E non è un caso che per secoli i fedeli si recarono in pellegrinaggio proprio in questa Basilica, che era detta non a caso la “Betlemme d’Occidente”, e che nel Medioevo era chiamata Sancta Maria in Praesepium. Arnolfo di Cambio raffigurò Maria con Gesù Bambino in braccio, san Giuseppe, due re Magi in piedi e uno in ginocchio, oltre al bue e all’asinello. La policromia di questa opera d’arte in gran parte oggi si è perduta, e siccome quella della Madonna è la statua che supera in altezza tutte le altre, si è creduto potesse essere un’opera postuma, ma in realtà è stata scolpita dallo stesso Arnolfo di Cambio. Oggi è custodita in una teca di cristallo, e si trova nella cripta della Cappella Sistina della Basilica, da non confondersi con l’omonima Cappella Sistina che invece si trova in Vaticano.