Firenze, 25 dicembre 2023 – Esattamente 800 anni fa, in un piccolo villaggio di nome Greccio, gli abitanti accorsero per assistere a qualcosa che non gli era mai capitato di vedere in vita loro. Si trattava della prima rievocazione della Natività. Quel giorno del 1223 venne messo in scena per la prima volta per volontà di San Francesco ed è così che nacque il presepe. Il poverello di Assisi realizzò questa rievocazione per vedere, e far vedere a tutti con i propri occhi, “l’umiltà dell’incarnazione”. E sono tante le curiosità che ruotano a quel momento. Innanzitutto il fatto che erano non delle statuine ma delle persone in carne ed ossa, dei pastori a rendere vivo quel primo presepe. Tuttavia tra gli 11 elementi mancavano proprio Giuseppe e Maria: nessuno dei presenti li rappresentò o se la sentì di farlo, per volere di Francesco che non intendeva “dare spettacolo” della nascita di Gesù. Tommaso da Celano, il biografo del Santo, raccontò quanto accadde e leggenda narra di un fatto prodigioso: quando San Francesco fece per deporre il bambinello nella mangiatoia, qualcuno dei presenti lo vide muoversi e prendere vita. Ma se non c’erano Giuseppe e la Madonna, chi c’era nella grotta? Qualcuno aveva portato un bue, qualcun altro un asinello, e qualcun altro ancora del fieno. Ma quando, finita la rappresentazione, quello stesso fieno venne usato per sfamare gli animali, i fattori si accorsero che sotto i loro occhi stava accadendo qualcosa di prodigioso: gli animali malati che ne mangiavano, miracolosamente, guarivano. La voce di quel fieno prodigioso e benedetto si sparse rapidamente, e da ogni dove presero ad arrivare a Greccio. Una processione di uomini, donne, bambini e animali, per chiedere la guarigione dei propri mali. E così avvenne. Le partorienti che rischiavano di morire per un parto complicato e doloroso, bastava che si mettessero addosso quel fieno per partorire serenamente, senza più alcun dolore. Dal passato al presente: sul luogo della mangiatoia è sorta una chiesa dedicata a San Francesco, un luogo santo dove ogni giorno viene celebrata una messa. “Affinché dove un tempo gli animali hanno mangiato il fieno, là gli uomini possano mangiare, per la salvezza dell’anima e del corpo”. Il messaggio del poverello di Assisi è sempre vivo, anche a 800 anni di distanza: il presepe non bisogna solo farlo, bisogna viverlo. Quasi per coincidenza biblica, San Francesco morì dopo 3 anni da quella prima rappresentazione.
Nasce oggi
Sir Isaac Newton, uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, nato il 4 gennaio del 1643 a Woolsthorpe Manor, nel Regno Unito. E sarebbe stata proprio una sfida a colpi di formule, ingaggiata dal genio di Albert Einstein contro il papà della gravità Newton, a dare forma alla teoria della relatività generale, la chiave di volta della fisica moderna che ci ha mostrato l'universo da un nuovo punto di vista, permettendo addirittura di prevedere l'esistenza dei buchi neri e delle onde gravitazionali scoperti soltanto decenni più tardi. Una delle frasi celebri lasciateci da Newton recita così: “Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano”.