La morte del giovane ciclista Michael Antonelli, la madre: “841 giorni di agonia”

L’atleta rimase coinvolto in un terribile incidente durante la corsa Firenze Viareggio. La deposizione della mamma durante il processo

Pistoia, 5 marzo 2024 – E' stata una deposizione commovente, quella resa questa mattina nell'aula del Tribunale di Pistoia, da Marina Mularoni, la mamma di Michael Antonelli, il campione di ciclismo morto in conseguenza del terribile incidente in cui rimase coinvolto il 15 agosto 2018, durante la corsa Firenze Viareggio.

"Nessuno si meritava una sofferenza come quella che ha passato mio figlio - ha raccontato la mamma di Michael - Da quel momento non si è più ripreso. Sono stati 841 giorni di agonia, tra ospedali e a casa, fino alla sua morte".

Michael Antonelli, campione di San Marino, tesserato per la Mastromarco Sensi Nibali di Lamporecchio, aveva 18 anni. Stava partecipando alla 72esima edizione della Firenze-Viareggio. L’incidente avvenne nella discesa del Monte Oppio, sulla Regionale 66, a Limestre.

Il ragazzo stava affrontando una curva stretta quando davanti a lui, all’improvviso, si aprì una porzione di strada senza alcuna protezione. Precipitò nel dirupo. Morì il 3 dicembre 2020 per insufficienza respiratoria acuta da covid in un soggetto ormai fragile. Sotto processo, per omicidio colposo ci sono Rodolfo Gambacciani 71 anni, di Prato, quale direttore di gara e Gian Paolo Ristori, 82 anni, di Firenze, presidente della società organizzatrice. Sono difesi dall’avvocato Nuri Venturelli, legale della Federazione ciclistica italiana.

Martina Vacca