LAURA VALDESI
Cronaca

Profughi dall'Ucraina: a Chianciano bimbo di tre mesi fra i 57 arrivati

L’avvocato Sani racconta la gara di solidarietà fra i cittadini per aiutare gli ucraini accolti all’Hotel Firenze

Profughi dall'Ucraina: a Chianciano bimbo di tre mesi fra i 57 arrivati

Chianciano Terme, 16 marzo 2022 - Fa tenerezza quel bambino così piccolo, che la madre stringe al petto. Non sa certo cosa sta accadendo nella sua terra, l’Ucraina, martoriata dalle bombe. E dalla guerra. Sul volto, dolce e pensoso della madre, sembrano scorrere le immagini di quella fuga che, come lei, tutti sperano sia soltanto una brutta parentesi di vita.

Poco distante da questo ’quadro’, due bambine giocano nell’ingresso dell’albergo Firenze. C’è anche una nonna sola di 83 anni. "Prima è stato un hotel covid, adesso accoglie i profughi dell’Ucraina", spiega l’avvocato Sebastiano Sani di Grosseto che è uno dei due amministratori della società ’Ospita’ che gestisce la struttura.

E si trova proprio di fronte alla caserma dei carabinieri. "Attualmente qui ci sono 57 persone, soltanto un paio di uomini, poi sono tutte donne e bambini. Una famiglia ci ha lasciato perché ha trovato una sistemazione da una parente a Chiusi", spiega Sani. Che è rimasto colpito dalla generosità dei chiancianesi e dalla vicinanze delle istituzioni, sindaco in testa.

"Sono persone dal cuore d’oro – prosegue –, senza il loro aiuto non ce l’avremo fatta ad affrontare l’emergenza. Si è mobilitata la Misericordia, i dottori del paese, la farmacia presso cui ab biamo effettuato i tamponi a tutti gli ospiti, risultati negativi, in attesa di sottoporsi al richiamo v accinale necessario.

E ancora: privati cittadini che hanno bussato alla nostra porta chiedendo se volevamo far giocare i loro bambini insieme a quelli ucraini perché si sentissero meno soli. Un’ondata di affetto che non ha precedenti ma anche di donazioni, nonostante le difficoltà che il paese sta attraversando a seguito della crisi legata al covid. Siamo rimasti colpiti e non abbiamo davvero parole per ringraziare tutti".

Sani in questo periodo ha chiuso lo studio legale, se ne occupano i colleghi, gettandosi a capofitto nell’emergenza che lo riguarda molto da vicino visto che anche sua moglie è ucraina. Tanto che ha guidato per 2mila chilometri, accompagnato dalla suocera per farsi aiutare con la lingua, raggiungendo in Polonia il confine con l’Ucraina e portando in Maremma la nonna di sua moglie. Tornando indietro però anche con quattro bambini e due donne. Grazie a lui in salvo.

Sani è arrivato ieri mattina con la moglie a Chianciano carico di giochi. C’era un cavallino a dondolo che adesso è diventato aptrimonio comune dei piccoli fuggiti dall’Ucraina.

"Stiamo studiando di usare i computer per effettuare la dad con l’Ucraina per i nostri ospiti, alcune insegnanti là si sono rese disponibili", prosegue l’avvocato. I profughi arrivati a Chianciano sono tutte persone istruite, anche industriali che nel loro paese avevano attività importanti.

"Non parlano molto perché sono traumatizzati. ’Si sta meglio qui che in paradiso’, qualcuno ha detto. Però nessuno ha voglia di scherzare. E guardano avanti nella speranza di tornare presto a casa. Di riabbracciare fratelli e figli. Una donna ha il marito ufficiale e il figlio in accademia. Tante storie delicate e un unico cuore rivolto verso l’Ucraina in guerra. Quanto tempo resteranno qui? Difficile dirlo. Intanto abbiamo a ssunto per agevolarli una ragazza, Irina, che parla la loro lingua e che è il punto di riferimento per ogni necessità. Dorme anche lei all’Hotel Firenze".

Per l’accoglienza, fatta a seguito di affidamento diretto con la prefettura, dovrebbero essere erogati circa 25 euro. "Non so quanto durerà tutto questo, di certo ci metteremo l’anima per aiutare al meglio i profughi. E Chianciano – conclude – sarà al nostro fianco. Grazie a tutte la comunità".