ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Assalto ai pronto soccorso in Toscana, guardie mediche introvabili. “L’ultima estate in emergenza”

Il segretario regionale Fimmg Biancalani: "La coperta è corta, i medici sono pochi. Ma con la riorganizzazione della medicina territoriale metteremo una pezza alle carenze"

Firenze, 18 agosto 2024 – “Sarà l’ultima estate di sofferenza". Una promessa impegnativa ma concreta quella di Niccolò Biancalani, segretario toscano Fimmg (la sigla sindacale che rappresenta il maggior numero dei medici di medicina generale). Un’estate rovente non solo dal punto di vista climatico (da oggi almeno sotto quell’aspetto la situazione dovrebbe migliorare), che sta mettendo a dura prova i pronto soccorso di tutta la Toscana e, in particolare, quelli della costa dove la popolazione in questa stagione raddoppia o si moltiplica all’ennesima potenza. E dove i servizi di guardia medica e guardia medica turistica funzionano – si fa per dire – a singhiozzo, con la modalità paese che vai usanza che trovi.

D’altra parte per coprire i turni sarebbero necessari 650 medici e in organico ne sono rimasti 200, che raddoppiano con i sostituti neolaureati. Ma le sedi scoperte sono almeno il 30%, con servizio accorpato in vari comuni. Fatta eccezione per alcune realtà - specie nel Grossetano - dove i medici di famiglia ormai da anni ricevono anche i turisti, a pagamento, pur di modeste somme. Va da sé che orientarsi in questa giungla è un invito a rivolgersi al pronto soccorso anche per situazioni che non avrebbero bisogno delle strutture di emergenza urgenza.

Nei territori dell’Asl Toscana centro dall’autunno partirà - a titolo sperimentale - la riorganizzazione del servizio di guardia medica che taglierà la presenza di medici da mezzanotte alle otto in alcune postazioni, in base alle esigenze della popolazione. "Si tratta di un passaggio di cui i cittadini neppure si accorgeranno perché quel taglio nei fatti è già attuato per mancanza di personale – spiega Niccolò Biancalani – Il piano prevede comunque una copertura del servizio nelle zone limitrofe, come adesso, la sede dove manca il medico è accorpata a quella più vicina dov’è presente".

E’ vero che la coperta è corta, si recuperano medici da una parte per destinarli altrove ma la carenza continuerà - pur attenuandosi - per almeno tre anni.

Sarà la complessiva riforma della sanità territoriale, con le varie delibere che prevedono l’istituzione dei Pir, i punti di intervento rapido (per le piccole urgenze sanitarie non gravi) - che saranno di fatto allestiti come ambulatori diurni del servizio di guardia medica, e del numero unico europeo per le necessità sanitarie di minore entità, a cercare di dare una risposta da una parte al bisogno di ottenere risposte dei cittadini dall’altra a evitare l’assalto ai pronto soccorso, strapieni in tutte le stagioni di anziani polipatologici bisognosi di cure che improvvisamente si aggravano per i più svariati motivi (in estate il più ricorrente è la disidratazione). "Si accorpa per cercare di mettere una pezza alle carenze di personale organizzando al meglio i servizi", spiega Biancalani.

Il centralone telefonico del 116117 – attivo nella fase sperimentale solo per l’Asl centro – partirà il 16 settembre nella sede fiorentina dell’ex Iot Palagi con la presenza di tre medici per turno (il bando di reclutamento scade il 23 agosto) che indirizzeranno i cittadini al servizio di cui hanno bisogno.

La svolta della medicina territoriale per il segretario regionale Fimmg Biancalani ci sarà al termine delle trattative, che partiranno a fine estate, per il nuovo contratto integrativo dei medici di medicina generale, fermo da dieci anni: "Sarà completamente rimodulata la formula dell’assistenza in base ai mutati bisogni di salute".