Firenze, 17 dicembre 2020 - Una palazzina rossa al confine fra Firenze e Scandicci, al civico 16 di via del Pantano. É qui che ha vissuto, fino al 2016, Taulant Pasho, il figlio della coppia scomparsa da Scandicci nel 2015 e ritrovata poi a pezzi (se anche l’identificazione della donna sarà confermata) nelle quattro valigie scoperte sulla scarpata della Fi-Pi-Li.
L’appartamento, al secondo piano e dotato di garage, era stato preso in affitto da Elona, la fidanzata di Taulant, più volte entrato e uscito dal carcere di Sollicciano per reati legati alla droga. E, durante la loro permanenza in zona, Taulant ed Elona sono stati spesso al centro delle proteste dei vicini per i cattivi odori che arrivavano sia dal garage che dall'appartamento. Un dettaglio che, in questi giorni, aveva fatto ipotizzare che proprio qui fossero stati nascosti inizialmente i corpi. I vicini però sono categorici.
«L’odore derivava solo dai cani - spiegano - un maschio e una femmina adulti che facevano continuamente nuove cucciolate. Gli animali stavano solo in casa e in garage, anche dieci per volta, non venivano mai portati fuori e la puzza era terribile. Nulla a che fare però con il possibile odore di un cadavere». Le lamentele arrivarono fino al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile di Firenze che fece diversi sopralluoghi (dal novembre 2016 al gennaio 2017), trovando una situazione di scarsa igiene. Partirono anche le segnalazioni all’autorità giudiziaria, ma la situazione non cambiò.
Intanto i coniugi Pasho erano scomparsi. Secondo le testimonianze delle figlie dopo essere stati in questo appartamento con la fidanza del figlio in attesa che lui uscisse dal carcere, pochi giorni dopo. Poi, nel giugno 2016, i carabinieri trovarono in quel garage 6 kg di marijuana e Taulant finì in carcere. Uscì un anno dopo per andare ai domiciliari e sparì nel nulla. A chiudere il legame fra Elona e via Del Pantano arrivò, nel 2018, lo sfratto e infine la vendita dell’appartamento a nuovi proprietari.
Oggi chi abita in via del Pantano non ha molta voglia di rivangare quella vecchia storia. «Non abbiamo più nulla a che fare con quella vicenda - dicono i vicini - e neppure vogliamo essere associati a ciò che è successo. Qui dal 2018 non abbiamo più visto nessuno».
Lisa Ciardi