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Firenze, 13 dicembre 2021 – I toscani ricorrono a antidepressivi più di tutti in Italia. E' quanto emerge da una delle classifiche della consueta indagine annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. All'interno del capitolo 'Demografia e società', si confronta la situazione nelle diverse province italiane rispetto al consumo di antidepressivi.
Qualità della vita, lo speciale
In fondo alla classifica si trovano tutte le province toscane e le vicine La Spezia e Genova. A Lucca, 107esima, e quindi ultima, nella graduatoria, si consumano oltre 37 pillole di antidepressivi a testa. Al penultimo posto Pistoia, con 36, a Massa Carrara 33,41, La Spezia a 32,40, Firenze, 103sima, a 29,79, Grosseto a 29,02. Va un po' meglio a Pisa, 101esima, con poco più di 28 pillole pro capite, preceduta da Genova, con 27,85, Livorno, con 26,70 Prato con 26,41. Si consumano meno psicofarmaci ad Arezzo, 96esima in classifica con 25,84 pillole, e a Siena, con 25,10.
Come mai in Toscana si fa così tanto uso di antidepressivi? “Non sempre un incremento dell'uso di antidepressivi – risponde Daniela Sapio, psicologa e tra le ideatrici del 'Pronto soccorso piscologico Firenze' – corrisponde ad un aumento di persone depresse. Nel caso della Toscana, io credo che ci siano molte persone che rivolgono una maggiore attenzione alla salute e al benessere mentale e che dunque con maggior frequenza rispetto ai residenti di altre regioni si rivolgono a professionisti per una diagnosi e accedono alle cure”.
La pandemia ha influito? “Sicuramente. La Toscana è stata per molto tempo tra le regioni con i maggiori contagi e questo ha influito tanto sulle persone, aumentando il consumo di ansiolitici, ad esempio. La pandemia ha esacerbato situazioni preesisenti e ne ha create di nuove. D'altro canto – aggiunge – ha portato le persone a interessarsi di più della propria salute mentale, che prima del Covid magari trascuravano. Di qui i risultati della classifica del Sole 24 Ore”.