
Eugenio Bernardi, 34 anni di Sarzana, laureato in Economia e capo magazzino
Brindisi, 8 giugno 2020 - «Cosa sogno? Di fare una passeggiata, un giro in bicicletta". Strano sogno quello di Eugenio Bernardi per noi che il lookdown lo abbiamo vissuto chiusi in casa ma sempre liberi di andare almeno a comprare pane e giornale o portare a passeggio il cane. Eugenio, nato 34 anni fa a Sarzana, nella provincia della Spezia ma a due passi dalla Toscana, una laurea in Economia a Bologna, da tre anni gestisce il magazzino delle navi di Costa Crociere e la pandemia lo ha sorpreso nei Caraibi sulla “Magica”. Dal 10 marzo non scende a terra, quasi tre mesi beccheggiando, con il mare sulla linea dell’orizzonte e sotto i piedi. Lui non è Novecento e di certo non esiterebbe a scendere. Ma non può, malgrado di quarantene ne abbia fatte più d’una, la sua nave sia ormai Covid-free e i suoi tamponi siano negativi. "Abbiamo lasciato Ancona venerdì e sabato siamo arrivati a Brindisi ma non ci autorizzano a scendere. Speriamo per la prossima settimana" dice rassegnato.
La paura ormai è passata, la maggior parte dei colleghi sono sbarcati, Eugenio Bernardi è uno dei 260 rimasti a bordo per assicurare l’armamento essenziale della nave, dopo l’attracco a Brindisi sono tornati a casa una cinquantina di sudamericani, poi gli indiani. Vero è che, come diceva il protagonista nella Leggenda del pianista sull’oceano di Baricco “l’immobilità è la morte; la vita, l’amore, i sogni, tutto è movimento“, ma lui su quel microcosmo galleggiante sta vivendo da sette mesi. "Dopo un po’ ti sta stretto, vedi sempre le stesse persone, con la testa sei al lavoro 24 ore su 24 – spiega Eugenio – all’inizio abbiamo avuto giornate concitate, di tensione, perché ci siamo trovati a vivere un’emergenza che nessuno sapeva come affrontare. Ma è tutto tranquillo da settimane e la giornata scorre normale, anzi non scorre proprio".
Si è imbarcato su ‘Costa Magica’ il 10 novembre a Savona, prima tappa il Mediterraneo poi i Caraibi francesi dove l’ha trovato il Covid. "L’ultima settimana della stagione hanno chiuso i porti: 900 membri dell’equipaggio e 2500 passeggeri a bordo, tra i quali tanti italiani – racconta – All’improvviso eravamo visti come una nave di appestati: gli altri scendevano ma noi no. L’ultimo porto è stato Saint Martin, saltate tutte le altre tappe. A Guadalupe sono saliti medici a fare i controlli e hanno trovato un paio di malati. Per fortuna hanno fatto sbarcare i passeggeri ed è rimasto solo l’equipaggio". Lì è cominciato il pellegrinaggio di Costa Magica. "Un mese, Miami, Bahamas, Antille..., alla ricerca di un porto dove ci facessero attraccare. Il comandante non se la sentiva di fare la traversata dell’Atlantico con il rischio che qualcuno si ammalasse. Ma la Costa ci ha dato i test sierologici, chi era positivo veniva isolato e la quarantena è scattata subito per tutti. Io non ho mai avuto un sintomo".
‘Costa Magica’ era entrata nel porto di Ancona il 28 aprile, dopo essere stata rifiutata da diversi scali: a bordo erano rimasti 49 membri dell’equipaggio positivi su 617. Il 30 maggio è stata dichiarata covid free. "Noi siamo controllatissimi: test sierologici e doppio tampone – spiega Eugenio Bernardi – ma se scendiamo dobbiamo rifare la quarantena. Se finisci il contratto sbarchi poi devi stare ancora isolato per due settimane, ma io resto fino al 6 luglio quindi neppure una passeggiata".
La terraferma gli manca. "Staccare fa bene – dice – perché sulla nave è praticamente impossibile: vivi nello stesso luogo dove lavori, ben delimitato. Per fortuna siamo una bella crew e quando sono scesi abbiamo avuto le cabine dei passeggeri, io ho addirittura un balcone. Ma vedi sempre il mare". Cosa farai una volta a terra? "Ho voglia della mia casa – dice – di riposarmi sulla terraferma, vedere le colline e il mare dalla spiaggia". Poi? "Almeno due mesi di vacanza ma spero che le crociere riprendano. Magari senza il ballo degli ufficiali e i buffet ma spero possa esserci ancora lavoro". Non resta dunque che aspettare il 6 luglio e quel giorno saranno otto mesi (il massimo previsto) sulla stessa nave: 1358 cabine e 58 suite, 4 ristoranti, 11 bar, 4 piscine, 6 vasche idromassaggio, percorso jogging esterno, centro benessere, teatro, casinò, discoteca, internet point, biblioteca, centro commerciale. Ma tutto in una “scatola” galleggiante lunga 272 metri, larga 35 e alta 60. Un microcosmo, in movimento ma pur sempre troppo piccolo per chi non è stato abbandonato appena nato nel pianoforte di un transatlantico. © RIPRODUZIONE RISERVATA