BARBARA BERTI
Cronaca

Firenze, la rabbia degli operai ex Gkn. Tende di protesta. Occupata la Regione. "Vogliamo una svolta"

Il corteo con migliaia di persone dal cantiere di via Mariti agli uffici di Novoli Il tavolo nazionale è sparito. Stipendi e ammortizzatori non ci sono più

Firenze, 19 maggio 2024 – Invasione nel cortile della sede amministrativa della Regione in via di Novoli e accampamento immediato. A quasi tre anni dalla chiusura, gli operai della ex Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf in liquidazione, ieri sono tornati in piazza per chiedere alla politica di discutere e approvare la proposta di legge regionale per l’istituzione di consorzi pubblici in modo da procedere con la reindustrializzazione della fabbrica che un tempo produceva semiassi e componentistica per auto e che nel futuro vorrebbe puntare sul ’green’.

Il corteo, partito da via Mariti, ormai luogo simbolo dopo la strage del 16 febbraio scorso, si è chiuso con alcuni manifestanti che si sono accampati con le tende nel giardino della Regione. Dal 9 luglio 2021 a oggi, i lavoratori (scesi da 422 a circa 140) sono in presidio permanente "per difendere il sito su cui aleggiano speculazioni immobiliari" sostiene la Rsu ex Gkn. In questo lasso di tempo, la proprietà è passata dalla Gkn Drivelin Firenze (controllata dal fondo finanziario Melrose) alla Qf spa dell’imprenditore Francesco Borgomeo che, inizialmente, aveva promesso il rilancio dell’azienda: ’E-Drive Gen 5.0’, il nome del piano industriale da 82 milioni di euro volto alla mobilità elettrica e alle energie rinnovabili. Ma il piano è rimasto solo sulla carta e il proprietario a febbraio dell’anno scorso ha gettato la spugna mettendo in liquidazione l’azienda.

Alla base della decisione, secondo quando dichiarato più volte dall’imprenditore l’impossibilità di realizzare il progetto perché "la fabbrica è occupata". Accusa che le tute blu e i sindacati non hanno mai accettato. In un clima di forti tensioni tra operai e proprietà, dall’inizio del 2024 la vertenza si è arenata. In tribunale l’azienda è stata condannata per ben due volte per comportamento antisindacale e per ben due volte la procedura di licenziamento collettivo è stata annullata. Nonostante ciò i lavoratori non percepiscono lo stipendio dall’inizio dell’anno (senza ammortizzatori sociali).

A oggi l’unico piano di reindustrializzazione è quello realizzato dagli operai con il sostegno di professionisti ’solidali’: cinque direttrici di produzione, copertura finanziaria per 7,6 milioni, closing per i macchinari entro l’estate, un anno per iniziare a lavorare, 136 posti di lavoro e 50 milioni di gettito per l’erario in 10 anni. Nel dettaglio, le direttrici previste: la produzione di pannelli fotovoltaici personalizzabili, la loro installazione, il recupero e riciclo dei pannelli prodotti da altri, la produzione di cargo bike e l’ultima per la gestione del condominio industriale. "Il nodo rimane quello dello stabilimento, senza il quale nessun progetto industriale può essere realizzato ed è qui che entrano in gioco le istituzioni. Pensare a una nazionalizzazione oggi, dopo trent’anni di smantellamento di competenze nel pubblico, è impensabile.

Un consorzio pubblico, dove sia coinvolta tutta la comunità operaia, scientifica e sociale che in questi tre anni ha lavorato per creare un’alternativa all’ex Gkn, è l’unica soluzione possibile" sostiene la Rsu. "Vista la situazione, l’azienda va commissariata. L’abbiamo già chiesto al Ministero delle Imprese nei mesi scorsi e ora lo richiediamo a gran voce visto che l’azienda non si presenta più ai tavoli di crisi. Il Ministero, andando in deroga ai numeri per il commissariamento, farebbe un atto politico per la salvaguardia di questi posti di lavoro, per il territorio e per tutta la vertenza" tuona Stefano Angelini della Fiom di Firenze. Secondo il consigliere speciale del governatore Giani per le crisi aziendali in Toscana, Valerio Fabiani la vertenza deve tornare urgentemente al Mimit: "Riaprire un confronto, rientrando nell’ambito del percorso delineato dalla legge 234, il cosiddetto decreto Orlando".