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Cavallina di Mugello (Firenze), 30 luglio 2019 - Da oltre 70 anni la Vespa, il mitico scooter brevettato il 23 aprile del 1946, occupa un posto d’onore nel cuore degli italiani. Per tutti gli appassionati, e i vespisti provenienti da ogni regione d’Italia, l’appuntamento è in Toscana il 13 ottobre a Cavallina di Mugello con il 10 ° Raduno Nazionale organizzato dal Vespa Club Mugello.
Il programma della giornata di questa decima edizione di VespaMugello, si apre col ritrovo dalle ore 8,30 e l’avvio delle iscrizioni che si concluderanno alle 10,30. Alle ore 11 la partenza del giro turistico di circa 40km, con una sosta aperitivo prevista durante il tour, e infine l’arrivo al ristorante Il Caldetino alle ore 13.
In Mugello un gruppo di appassionati della leggendaria motocicletta Piaggio, si sono riuniti e hanno fondato il Vespa Club Mugello di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario. Il mitico scooter, che rappresentò una grande innovazione per la motorizzazione dopo il 1945, proprio per il grande senso di libertà che ispirava, ha unito Paesi di culture e lingue diverse. Quello che di fatto è uno dei prodotti di design italiano più famosi al mondo, ha tantissimi appassionati. E quella che offre loro il Vespa Mugello, è un punto di ritrovo dove condividere insieme la stessa passione per il famoso scooter. Una bella tradizione che si ripete da dieci anni con un grande successo di pubblico, richiamando nella terra che diede i natali alla Vespa, tantissimi appassionati.
Nel 1945, conclusa la guerra, Enrico Piaggio si trovava di fronte alla pesante eredità di un complesso industriale da ricostruire. Nello stabilimento toscano di Pontedera la produzione era cessata perché le truppe tedesche in ritirata avevano portato a Biella macchinari e attrezzature. Il Paese mancava di tutto, dalle strade ai mezzi di trasporto, coi militari tornati dal fronte che chiedevano lavoro nelle fabbriche. E così, da quella era stata la grande fabbrica aeronautica che costruiva motori d’aereo, l’ingegnere Corradino D’Ascanio venne incaricato dal dott. Piaggio di lavorare sul progetto di un vicolo a due ruote che corrispondesse alle esigenze dell’epoca. Pratico, comodo, di facile manovrabilità, con un costo limitato e di minimo consumo, capace di muoversi sulle strade non asfaltate d’allora, nelle campagne come sui monti e nei posti di mare. La Vespa dilagò, divenne un mito, una leggenda che, ancora ai nostri giorni, conta numerosissimi appassionati in ogni parte d’Italia e del mondo.