Michela Berti
Cronaca

Un giovane straordinario. Matteo corona il sogno: "Anch’io faccio parte della centrale dei bus"

Livorno, ragazzo autistico da ieri collabora con Autolinee Toscane. Appassionato di trasporto pubblico, è seguito da operatori specializzati

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Matteo Simoncini con la mamma ha presenziato all’inaugurazione della nuova biglietteria di Autolinee Toscane a Livorno

Livorno, 3 agosto 2024 – “Abbiamo parlato di autisti, manutenzioni di bus e linee. Ma sono cose riservate, di più non posso dirle". Matteo Simoncini è un ragazzo autistico di 21 anni. Maturità al liceo Cecioni di Livorno e una grande passione: gli autobus. Matteo conosce a memoria tutte li linee cittadine, le fermate, gli orari. Una memoria formidabile che da ieri è al servizio proprio di Autolinee Toscane, il colosso che gestisce il trasporto pubblico nella nostra regione. "Mi hanno dato una divisa – dice Matteo con orgoglio – l’hanno fatta apposta per me. Sono molto felice perché in ufficio mi hanno accolto bene. Ringrazio Emiliano Cipriani, la tutor Lisa Biliotti e la psicologa Arianna che mi accompagnano".

Perché il percorso che sta facendo Matteo ha dell’incredibile, è senza precedenti, almeno a Livorno. "Devo ringraziare La Nazione – dice mamma Claudia Leone – se Matteo può realizzare questo sogno, perché è da un articolo uscito proprio sulla cronaca che è nata questa possibilità. Traguardo non scontato. Autolinee Toscane e Asl hanno costruito questo progetto Transizione, con la cooperativa Brikke Brakke e le associazioni, che dà una prospettiva ai giovani come mio figlio". Il personale che sta con Matteo è stato adeguatamente formato, dato che la sua autonomia negli spostamenti è comunque limitata: la mattina vanno a prenderlo a casa, poi con l’autobus vanno nella sede di Autolinee e qui, per tre ore, Matteo utilizza il suo computer. "Stamani ha fatto qualche capriccio – racconta il ragazzo – ne servirà uno nuovo". Per l’estate, l’impegno è di tre ore il venerdì mattina, ma da settembre il progetto potrebbe estendersi anche ad altri giorni.

Il cuore di Matteo batte a mille, non parla d’altro, racconta la mamma: "Io non ho mai mollato. Anche quando mi dissero che probabilmente non avrebbe parlato, non avrebbe letto, non avrebbe scritto. Testa bassa, a lavoro affinché la sua disabilità non lo mettesse in un angolo". E ieri mattina, vederlo uscire di casa con la divisa e con il sorriso sulle labbra "Mamma vado dai colleghi" ha riempito Claudia di orgoglio: "E’ motivato e felice come giusto che sia un ragazzo con disabilità. Basta assistenzialismo, c’è bisogno di progetti di vita come questo".

Claudia Leone è una mamma coraggiosa, ha sempre messo la faccia nelle sue battaglie per i diritti del figlio, da quando era piccolo alle superiori. E anche ieri mattina, sulla soglia di casa, gli ha detto: "Non sappiamo come finirà, cosa succederà ma un cammino è stato avviato. Tanto Matteo, lo sai, ’qualcosa c’inventeremo sempre’ solo per vederti realizzato e felice".