
Baby bulli (immagine di repertorio)
Firenze, 9 settembre 2021 - Tutto è accaduto il 14 giugno scorso, quando due baby bulli, uno di 17 anni, l’altro di 16, protetti dai casermoni di via Domenico Maria Manni, hanno rapinato, minacciandolo, un coetaneo, quindicenne, del marsupio. Dentro c’erano le cuffiette senza fili per l’iPhone e una banconota da venti euro.
Degli auricolari, il ragazzo era tornato in possesso grazie all’intervento di un amico, ma non volle chinare la testa dinanzi alla prepotenza e, accompagnato dal babbo, sporse denuncia contro i due bulli. Ai carabinieri della stazione di Campo di Marte, il giovane raccontò di essere stato pedinato mentre camminava; di aver avuto il presagio che quei due avessero brutte intenzioni e per questo di aver cercato temporaneamente rifugio in un bar. Ma all’uscita dal locale, i due lo avvicinarono e gli intimarono di aprire il marsupio che portava a tracolla. Così si impossessarono degli Air Pod e dei soldi. Il giudice minorile aveva imposto ai due baby bulli di frequentare lezioni di legalità e di fare attività utili per il sociale.
Ma ora c’è un’altra novità: uno di loro ha violato la misura cautelare della permanenza in casa alla quale era stato sottoposto con l’accusa di rapina. Per questo motivo per il sedicenne fiorentino, ritenuto responsabile, insieme all’altro complice, del furto e dell’aggressione ai danni del quindicenne, è stato collocato dai carabinieri in una comunità in provincia di Arezzo, che non potrà lasciare fino a dicembre. In caso di allontanamento rischia di finire in carcere.
Maurizio Costanzo