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Arezzo, 1 marzo 2025 – Corse locali perennemente in ritardo con ottobre e novembre da dimenticare per quanto riguarda l’indice di affidabilità dei treni, e poi linee maglia nera come quella Arezzo-Firenze (la peggiore in Toscana dopo la Firenze-Pisa, l’ipotesi alta velocità con medio Etruria, si è svolto ieri un incontro sul tema del trasporto ferroviario e delle sue tante problematiche. Una grande opportunità, spesso delusa da disservizi e incognite. Lorenzo Cecchi, responsabile Mobilità di Legambiente Toscana, ha presentato il rapporto Pendolaria 2025 incontrando i comitati aretini e focalizzando l’attenzione sui dati locali alla Feltrinelli Point. Pendolaria è la storica campagna di denuncia di Legambiente dedicata a treni regionali e locali, pendolarismo e mobilità urbana, nata per contribuire a creare un trasporto ferroviario moderno, per città meno inquinate e più vivibili. Ne è emerso un paese con i freni tirati, in Italia il trasporto pubblico resta un tema secondario, tra finanziamenti inadeguati, crisi climatica, ritardi e disservizi. La rincorsa a grandi opere distoglie l’attenzione dai veri problemi di chi viaggia in treno ogni giorno, aveva ricordato il Comitato pendolari aretini a proposito della stazione alta velocità. Servono investimenti adeguati per treni moderni, efficienti, interconnessioni e mobilità accessibile. “Il dibattito è stato incentrato sull’importanza del trasporto pubblico e sul tema dei finanziamenti inadeguati – spiega Lorenzo Cecchi, responsabile Mobilità di Legambiente Toscana – si è parlato anche di disagi e cause, dai sabotaggi al problema manutenzione”. Sotto la lente l’annuncio di Ferrovie di un cambio di passo nell’informazione all’utenza e dei lavori di ammodernamento della rete che comporteranno ulteriori stravolgimenti e preoccupazione per i pendolari. “La linea Arezzo-Firenze non ha vinto la palma delle linee peggiori ma ci è andata vicino – spiega Cecchi – è la seconda dopo la Firenze-Pisa, valutate per impatto su numero di persone e bacino d’utenza. A mancare ad Arezzo è anche il collegamento diretto con Siena, occorrerebbe la famosa lunetta di Sinalunga. Ma le problematiche ci sono anche sulla linea Arezzo Stia e Arezzo Sinalunga gestite da Tft, va migliorata l’affidabilità generale. Le proposte di Legambiente sono quelle di non investire in grandi opere sottraendo risorse ad altro”. Tra i temi la stazione alta velocità. “Siamo contrari alla stazione alta velocità, non significa non riconoscerne l’importanza strategica, critichiamo la scelta di Creti come cattedrale nel deserto, inadatta perché priva dell’interconnessione ferro ferro, gli stessi fondi si potrebbero utilizzare adeguando a un terzo della spesa le stazioni di Arezzo e Chiusi. Alcuni lavori sono in corso, ma c’è bisogno di fare presto e bene in termini di raddoppi, elettrificazioni, eliminazione di passaggi a livello, sistemi di segnalamento moderni”. La linea è satura e i ritardi sono continui per gli inchini all’alta velocità. “Uno dei colli di bottiglia più grandi è la galleria San Donato – spiega Cecchi - ottobre e novembre sono stati i mesi peggiori, sempre sotto il limite di affidabilità del 98% che da diritto al bonus per gli abbonamenti. Il problema inchini all’alta velocità e deviazioni sulla linea lenta sulla tratta Arezzo Firenze è un problema crescente per la saturazione della rete, l’eccezione è diventata norma e crea disagi importantissimi a regionali e intercity che servono quasi il90% degli utenti. Ci vuole più attenzione di manutenzione e gestione. E’ in atto una trasformazione importante della rete legata ai fondi Pnrr che dovrebbe portare a un miglioramento. L’obiettivo è quello di e confrontarsi per evitare crisi di fiducia nel trasporto pubblico, dobbiamo convincere sempre più persone ad usare i mezzi pubblici, ne beneficerà in primis l’ambiente”