Firenze, 2 giugno 2022 - Nel variegato mondo del reddito di cittadinanza ci sono i cosidetti percettori che sono "seguiti" dalla Regione Toscana e avviati alla ricerca di un’occupazione tramite i Centri per l’impiego e quelli seguiti, tramite patto per l’inclusione sociale, direttamente dai Comuni di appartenenza.
Secondo l’ultima rilevazione del Ministero del Lavoro, effettuata nel 2020, si evidenziava che in Toscana l’universo dei percettori di RdC era composto per il 58% di soggetti in carico ai Cpi per il patto per il lavoro, il 36% indirizzato ai servizi sociali dei Comuni per il patto per l’inclusione. Il restante 8% è escluso ope legis dalla ricerca di lavoro. Tra i 34.897 soggetti che nel 2021 hanno beneficiato di RdC e sono stati inviati ai Cpi per il patto per il lavoro, circa un terzo dei beneficiari è stato assunto almeno una volta (10.581). Lo rivela la risposta dell’assessora toscana al Lavoro Alessandra Nardini ad un’interrogazione della consigliera regionale di Toscana Domani Elisa Tozzi.
In generale secondo i dati della sede Inps della Toscana i nuclei familiari che godono dei sostegni (reddito o pensione) di cittadinanza sono 59.951, il numero di persone coinvolte è 123.869, come una città, per un importo medio mensile erogato di 464,81 euro. Numeri in crescita negli ultimi anni: nel 2019 i nuclei erano 41.425, le persone 91.714 e l’importo medio mensile 412,5 euro, nel 2020 i nuclei sono saliti a 55.421, le persone a 119.919 e l’importo medio mensile a 449,93. "Anche i percettori di reddito - ha risposto l’assessora Nardini - possono partecipare ai corsi di formazione e di riqualificazione secondo i piani Gol" (garanzia di occupabilità dei lavoratori, il nuovo piano di politiche attive) .
"Non si capisce come la Regione Toscana possa promuovere efficaci politiche del lavoro attive se non ha neppure contezza dei dati complessivi relativi ai percettori di reddito di cittadinanza in regione" attacca la consigliera Elisa Tozzi. E ancora: "Di poco meno della metà dei percettori, la Regione ammette candidamente di non saperne niente perché se ne occupano i Comuni. Per quanto riguarda i circa 35mila in capo alla Regione, neppure un terzo è stato assunto ‘almeno una volta’: non si sa né per quanto né con che tipo di contatto. Cifre molto basse, dunque e pure confuse".
In Toscana, come nel resto d’Italia, resta lontano l’obiettivo di accompagnare il reddito di cittadinanza con politiche attive del lavoro al fine di sostenere, da una parte, i cittadini ma di avviare, dall’altra, anche un percorso virtuoso che conduca ad un impiego. Tra le province nel 2021 in testa per erogazione di sussidi c’è quella di Firenze con 26.551 persone coinvolte, Pisa con 15.597, Livorno con 14.721, Lucca con 14.479, Prato con 11.412.