MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Referendum sul divorzio, quel giorno che cambiò l’Italia

Il 12 e il 13 maggio 1974 gli italiani dissero “no” all’abrogazione della legge. Una curiosità: la prima iniziativa legislativa sul divorzio è stata di Napoleone Bonaparte

Manifestazione sul divorzio (foto Ansa)

Firenze, 12 maggio 2023 - Il 12 e il 13 maggio del 1974 gli italiani dissero “no” all’abrogazione della legge sul divorzio. Quello fu il primo referendum 'abrogativo' dell'Italia repubblicana che divise il Paese in due, in fazioni di favorevoli e contrari. Votò l'87,7% (come numero è la seconda percentuale di affluenza di sempre) dei 37,6 milioni di elettori. I contrari all'abolizione del divorzio vinsero con il 59% dei voti - al nord il No toccò punte del 72,6%. - mentre i favorevoli furono il 41%.

Era il primo dicembre del 1970 quando il Parlamento diede il via libera alla 'Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio', la legge 898, mettendo così fine ad un tabù della società italiana dove sposarsi era una scelta a vita. La legge sul divorzio altro non era che il primo passo verso una stagione prolifica di norme che ha scardinato obsoleti privilegi patriarcali e ha permesso l'accesso a nuovi diritti civili. "La legge sul divorzio - commentò la statistica Linda Laura Sabbadini - ha aperto una grande stagione di conquista di diritti civili e non solo. Nel 1975 il nuovo diritto di famiglia, cade la patria potestà. Passa la parità dei coniugi nella coppia e soprattutto cade la discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio. Certo rimane ancora il delitto d'onore ma anche questo crolla nel 1981. E ancora la legge sui consultori. Il 1978 la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza; sempre nello stesso anno l'istituzione del Servizio Sanitario nazionale basato sul circuito prevenzione, cura, riabilitazione, balzo in avanti per il diritto alla salute. E ancora la Legge Basaglia. Gli anni '70 sono stati una stagione effervescente nell'avanzamento dei diritti. Una rivoluzione che non poteva più attendere si è sviluppata anno dopo anno. Una modernizzazione culturale del Paese che ha permesso l'avanzamento della democrazia perché quando crescono i diritti, avanzano tutti, donne, figli, gli stessi uomini. Avanza la libertà di scegliere la propria vita, il proprio destino salvaguardando il coniuge più vulnerabile e i figli".

La 898, giunta ad approvazione dopo lunga gestazione e nonostante la dura opposizione dei movimenti cattolici e del partito di maggioranza di allora, la Democrazia Cristiana, è sopravvissuta raccogliendo un largo consenso (circa il 60%) al tentativo abrogativo del 1974. Tuttavia la prima iniziativa legislativa sul divorzio è stata di Napoleone Bonaparte che per primo introdusse in Italia, con il Codice del 1804, la possibilità che i matrimoni civili venissero sciolti, vincolandola però al consenso non solo dei genitori, ma anche dei nonni.

Nasce oggi

Giuseppe Giusti nato il 12 maggio del 1809 a Monsummano Terme. Celebre poeta toscano, famose sono le sue originali satire che lui stesso chiamò “Scherzi”. Ha scritto: “Beato chi può dire a se stesso: io ho asciugato una lacrima”.