Firenze, 9 settembre 2022 - Come il mondo, così anche la Toscana piange la morte della regina. Era il mese di maggio 1951 quando Elisabetta, ancora principessa, arrivò per la prima volta a Firenze. Tornò dieci anni dopo, nel 1961, insieme a Filippo. In quella occasione la Regina e il Principe furono accolti dal sindaco Giorgio La Pira in piazza della Signoria, sotto la Loggia dei Lanzi. Tantissimi i fiorentini, e non solo, che accorsero in massa a salutare i Reali. Reali che da sempre hanno avuto un rapporto speciale con tutta la Toscana. Molte furono infatti le visite della famiglia Windsor nei sette decenni del regno di Elisabetta. Visite ufficiali ma anche semplici soggiorni e ritiri di piacere.
Carlo, il nuovo re, ha da sempre amato infatti Firenze e la Toscana. Nel mese di aprile del 1985, insieme a Lady Diana, l'allora Principe fu ospitato a Firenze dallo scrittore e collezionista Harold Acton. Nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio si tenne una cena alla quale parteciparono, oltre a Carlo e a Lady D, un centinaio di nobili e notabili fiorentini. Piazza Signoria era stracolma di persone che attendevano solo di vedere i Principi. Durante quella visita nel 1985, Carlo tenne un unico discorso pubblico, sottolineando: "Si dice che uno dei principali vantaggi che il popolo britannico abbia tratto dall’occupazione da parte degli antichi romani fosse il piacere del cibo e dei vini di questo Paese. Mia moglie e io possiamo certamente testimoniare, questa sera, che quei vantaggi non sono diminuiti nel corso degli ultimi duemila anni". Il giorno dopo Carlo e Lady Diana si svegliarono presto per visitare San Miniato, Palazzo Pitti, gli Uffizi, e per concludere la giornata alla villa I Collazzi per una colazione privata dai Frescobaldi-Marchi.
Nel 1988, solamente tre anni dopo, Carlo tornò di nuovo in Toscana con la cugina Sarah, spostandosi tra Montalcino e Pienza. Poi ci furono altre visite, fino all'ultima nel marzo del 2017 quando l'allora principe di Galles e ora re arrivò in Toscana con la consorte Camilla. In quella occasione Carlo ricevette da Firenze le chiavi della città. La cerimonia venne celebrata dal sindaco Dario Nardella nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Il riconoscimento venne assegnato in considerazione dell'attività filantropica svolta dall'allora principe dalla metà degli anni '70, ispirandosi ai valori dell'armonia, della cultura e della sostenibilità. Una dedizione che "riflette a pieno i valori umanistici del Rinascimento e la sua eredità filantropica, che rendono Sua Altezza Reale il destinatario ideale di questo premio".