In questi quattro anni la Regione Toscana ha dato vita a un sistema che ha portato un valore aggiunto del Pil, il +2% annuo. Questo grazie a tre elementi fondamentali: il Pnrr, i fondi strutturali europei, gli accordi di programma e i protocolli d’intesa siglati da Regione ed enti locali.
Lo ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ieri ha riunito a Firenze sindaci, consiglieri eletti, sindacati e categorie economiche per tracciare un primo bilancio della legislatura. Una mattina intitolata "La Toscana del fare" per ripercorrere grandi e piccoli progetti, ma anche i mille interventi più "caratterizzanti". Sul palco, insieme a lui, anche Susanna Cenni, presidente di Anci Toscana e il direttore dell’Ipert, Nicola Sciclone.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è stato spiegato, ha sostenuto da solo 18mila progetti, per un totale di 8,3 miliardi. A questi vanno poi sommati 3 miliardi di cofinanziamenti e 3 miliardi provenienti dall’Europa (più uno di cofinanziamenti).
"Il 2% del Pil in più – ha spiegato Giani - significa un +0,7% con il Pnrr, +0,8% con i fondi strutturali europei e il settore di investimenti allargato, +0,5% con gli accordi di programma, protocolli d’intesa, variazioni di bilancio regionali per supportare le iniziative degli enti locali. Un volano per l’economia che si è concretizzato in più di mille iniziative realizzate o avviati dalla giunta. L’obiettivo è ora rafforzare il rapporto fra Regione e Comuni, perché insieme possiamo davvero dare speranza e crescita di servizi e welfare".
"L’ammontare complessivo delle risorse che la Toscana ha saputo cogliere è di 8 miliardi di Pnrr più altri 3,3 per un totale di 11 di finanziamento – ha detto il direttore Sciclone - un ammontare di risorse adeguato perché rispecchia il peso economico della Regione e ci consente di recuperare gli investimenti che abbiamo perso nel decennio precedente al Covid. Nel lungo periodo, se queste risorse saranno ben spese, garantiranno un aumento della variazione di capitale e del suo rendimento con un innalzamento del nostro ritmo di crescita. Nell’arco di dieci anni da questi investimenti potremo godere di un Pil di 5,6 punti più alto di quello che avremmo in assenza di queste risorse, per un totale di 7 miliardi in più. Per capire l’ordine di grandezza, basti pensare che la spesa sanitaria vale 8 miliardi".
Relativamente all’andamento del lavori, la Toscana ha l’87% di cantieri avviati, che nel caso dei progetti Pnrr arriva al 97%. Il 2025 sarà poi l’anno di un check-up per verificare se qualche opera non è partita. Ma quali sono gli interventi più importanti e caratterizzanti? Il governatore ha indicato in primis gli asili nido gratuiti, misura che ha coinvolto 15mila famiglie. Poi l’alta velocità a Firenze, un progetto da più di 1 miliardo "che consentirà di liberare i binari in superficie per i treni regionali evitando di essere tagliati fuori, come avviene oggi, con 40 treni per Milano e Roma che adesso non fermano a Firenze".
E ancora l’asse Siena-Grosseto con quattro corsie, la Darsena Europa a Livorno, la legge sulla Toscana Diffusa, i bandi speciali sullo sport per 190 Comuni, quelli sui parcheggi, per la rigenerazione urbana e i sostegni alle imprese, con 550 milioni per oltre 3mila aziende.
"La collaborazione con la Regione è imprescindibile – ha detto la presidente di Anci Toscana, Susanna Cenni - e si sviluppa su tanti temi: i Fondi strutturali europei, il Pnrr, il Fondo Sviluppo e Coesione sono parte fondamentale di questo confronto. Molto importante l’attività per le aree interne, con accordi che ci hanno visto e ci vedono ancora protagonisti per la nuova attività sui bandi Fesr, Fse e Feasr, con la creazione di uno sportello itinerante per Comuni e con il coinvolgimento di tutti gli attori locali".