Firenze, 1 febbraio 2019 - La Toscana ieri ha notificato il ricorso contro la legge Salvini: un ricorso alla Consulta contro il decreto del governo, poi convertito in legge. La Regione non è da sola, però, visto che farà da capofila ad oltre 60 comuni che hanno sottoscritto l'iniziativa lanciata dal governatore Enrico Rossi.
Tra questi Firenze, due capoluoghi di provincia come Prato e Lucca, ma anche altri municipi importanti come Cortona, Empoli, Fiesole, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Bagno a Ripoli e Calenzano.
"E' evidente - sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi - come con questo decreto si ostacoli il soddisfacimento di un nucleo di diritti fondamentali e universali che appartengono alla persona e già ribaditi da più sentenze".
Con la nuova norma, aggiunge l'assessore alla Presidenza e all'Immigrazione Vittorio Bugli, "si ledono e si incide anche sulle competenze regionali e dei Comuni, limitando la possibilità di continuare ad erogare servizi in campo sociale, sanitario, e che riguardano anche l'istruzione e la formazione professionale erogata in tutti questi anni. Per questo ricorriamo".