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Videosorveglianza in casa, ecco le regole da rispettare

Il Garante ha pubblicato la scheda informativa su come installare telecamere private senza ledere la privacy altrui. Le risposte alle domande più frequenti

Telecamere (foto di repertorio)

Roma, 24 gennaio 2022 – Non riprendere aree condominiali comuni o aperte al pubblico, non girare a terzi le immagini. Sono alcune delle regole che il Garante per la protezione dei dati personali ha riassunto in una scheda informativa nella quale fornisce indicazioni alle persone (non società) che intendono installare, in ambito personale o domestico, sistemi di videosorveglianza.

In dettaglio, il Garante spiega che, se si intendono installare telecamere per uso personale o domestico, non occorre chiedere alcuna autorizzazione né espletare alcuna formalità purché si seguano specifiche regole, ovvero le telecamere devono riprendere solo aree di propria esclusiva pertinenza e devono essere attivate misure tecniche per oscurare porzioni di immagini in tutti i casi in cui sia inevitabile riprendere parzialmente anche aree di terzi. Inoltre, non devono essere riprese le aree condominiali comuni o di terzi né le aree aperte al pubblico, come le strade, e le immagini registrate non devono essere mai comunicate a terzi o diffuse. Nel caso in cui le telecamere riprendano un'area dove c'è una servitù di passaggio di terzi, deve essere richiesto, una tantum, il consenso del titolare del diritto.

La scheda, che è parte delle iniziative dell’Autorità per migliorare e facilitare la conoscenza della normativa in materia di protezione dei dati personali, è disponibile a questo indirizzo.

Le Faq del Garante

Quali sono le regole da rispettare per installare sistemi di videosorveglianza? L’installazione di sistemi di rilevazione delle immagini deve avvenire nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati personali, anche delle altre disposizioni dell’ordinamento applicabili: ad esempio, le vigenti norme dell’ordinamento civile e penale in materia di interferenze illecite nella vita privata, o in materia di controllo a distanza dei lavoratori. In particolare, l’attività di videosorveglianza va effettuata nel rispetto del cosiddetto principio di minimizzazione dei dati riguardo alla scelta delle modalità di ripresa e dislocazione e alla gestione delle varie fasi del trattamento. I dati trattati devono essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite. E’ bene ricordare inoltre che il Comitato europeo per la protezione dei dati, Edpb,  ha adottato le “Linee guida 3/2019 sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video” allo scopo di fornire indicazioni sull’applicazione del Regolamento in relazione al trattamento di dati personali attraverso dispositivi video, inclusa la videosorveglianza.

Occorre avere un'autorizzazione da parte del Garante? No, per installare telecamere non sono necessarie autorizzazioni da parte del Garante.

Le persone che transitano nelle aree videosorvegliate devono essere informate della presenza delle telecamere? Sì. Gli interessati devono sempre essere informati, anche in occasione di eventi e spettacoli pubblici (ad esempio, concerti, manifestazioni sportive) e a prescindere dal fatto che chi tratta i dati sia un soggetto pubblico o un soggetto privato.

Per quanto si possono conservare le immagini registrate? In via generale, gli scopi legittimi della videosorveglianza sono spesso la sicurezza e la protezione del patrimonio. Solitamente è possibile individuare eventuali danni entro uno o due giorni. Tenendo conto dei principi di minimizzazione dei dati e limitazione della conservazione, i dati personali dovrebbero essere, nella maggior parte dei casi, cancellati dopo pochi giorni, preferibilmente tramite meccanismi automatici. Quanto più prolungato è il periodo di conservazione previsto (soprattutto se superiore a 72 ore), tanto più argomentata deve essere l’analisi riferita alla legittimità dello scopo e alla necessità della conservazione.

Quali sono le regole per installare un sistema di videosorveglianza condominiale? È necessario in primo luogo che l’installazione avvenga previa assemblea condominiale, con il consenso della maggioranza dei millesimi dei presenti. È indispensabile inoltre che le telecamere siano segnalate con appositi cartelli e che le registrazioni vengano conservate per un periodo limitato: in ambito condominiale è congruo ipotizzare un termine di conservazione delle immagini che non oltrepassi i 7 giorni.

Si possono utilizzare telecamere di sorveglianza casalinghe, le cosiddette smart cam? Sì. I dipendenti o collaboratori eventualmente presenti (babysitter, colf, e così via) devono essere comunque informati dal datore di lavoro. Sarà necessario evitare, inoltre, il monitoraggio di ambienti che ledano la dignità della persona (come i bagni), proteggere adeguatamente i dati acquisiti (o acquisibili) tramite le smart cam con idonee misure di sicurezza, in particolare quando le telecamere sono connesse a internet, e non diffondere i dati raccolti.