
Albert Einstein (Ansa)
Firenze, 21 novembre 2023 - Sembra che l’uomo abbia bisogno di certezze, di punti di riferimento, di convinzioni a cui aggrapparsi durante una vita così imprevedibile. Tuttavia, anche aspetti che abbiamo sempre considerato incontestabili, sembrano sfuggire al nostro desiderio di controllo: uno di questi è il tempo. Lo abbiamo sempre dato per scontato, fin da piccoli sappiamo di quanti minuti è costituita un’ora, quanti giorni ci sono in un anno: ma in realtà questo non è sempre valido. Secondo la famosa teoria della relatività ristretta, formulata da Albert Einstein e pubblicata sugli "Annalen der Physik" il 21 novembre del 1905, il tempo non scorre allo stesso modo per tutti, ma si dilata con l’avvicinarsi alla velocità della luce. Questo significa che non esiste un tempo assoluto, ma solo un tempo relativo rispetto a un osservatore, un tempo proprio per ogni sistema di riferimento, che nel nostro caso è la Terra. Si tratta di un concetto piuttosto complicato da comprendere, e senza dubbio può essere utile il cosiddetto “Paradosso dei Gemelli”: immaginiamo di avere sulla Terra due gemelli, uno dei quali viene fatto partire per un viaggio interstellare di andata e ritorno verso una stella molto lontana, mentre l’altro rimane sulla Terra. Nonostante sappiamo che per un corpo è impossibile viaggiare alla velocità della luce, perché la sua massa diventerebbe infinita, supponiamo che il veicolo spaziale viaggi con velocità prossime a quelle della luce. Una volta raggiunta la sua meta, invertita la rotta e tornato sulla Terra, il primo gemello, ancora nel pieno della sua giovinezza, troverebbe il fratello molto anziano: infatti, l’astronauta sarebbe invecchiato meno. Per capire questo fenomeno, conosciuto come “dilatazione del tempo”, lo stesso Einstein propose anche l’esempio dell’orologio di un viaggiatore su un treno che scandisce il tempo tanto più lentamente rispetto all’orologio dell’osservatore accanto ai binari quanto maggiore è la velocità del treno. Tutto ciò non riguarda quindi solo i viaggi nello spazio: per esempio, nonostante la differenza sia davvero minima, di alcuni miliardesimi di secondo, un pilota di aerei invecchia meno rispetto a sua moglie che lo attende a casa. Questo è solo uno degli affascinanti aspetti della relatività. Forse il tempo non è più una certezza come per lungo tempo è stato ritenuto, ma di una cosa possiamo essere sicuri: continueremo a interrogarci, a fare progressi nel capire la realtà che ci circonda, e soprattutto, come ha affermato Nespoli, a conoscere, attraverso anche le esplorazioni spaziali, l’intrigante mistero dell’universo. Nasce oggi Voltaire nato il 21 novembre del 1694 a Parigi. Trascorse gli ultimi 20 anni della sua vita nel castello di Ferney, dopo averlo comprato nel 1758. Il luogo era strategico: isolato, a distanza di sicurezza dalla Corte francese, presso cui era caduto nel frattempo in disgrazia, e dalle altre case reali europee che pure non simpatizzavano con lui. Non era però nemmeno in Svizzera, dove il suo teatro era proibito. Nel castello, l’autore del Candide ospitò personaggi famosi dell’epoca, come Adam Smith e Giacomo Casanova, e scrisse alcune delle sue opere più importanti tra cui il “Dizionario filosofico”, il “Trattato della Tolleranza”, diverse tragedie e opere teatrali. Ha scritto: “L'amore non è cieco. Cieco è l'amor proprio”. Maurizio Costanzo