REDAZIONE CRONACA

Resistenza, storie di donne in Toscana

Presentata nella sede del Consiglio regionale una pubblicazione, per dare il via alle celebrazioni dell'ottantesimo della Liberazione

La presentazione in Consiglio regionale

La presentazione in Consiglio regionale

Firenze, 12 aprile 2025 – " Resistenze, femminile plurale. Storie di donne in Toscana". Non solo un progetto ma anche una pubblicazione, per dare il via alle celebrazioni dell'ottantesimo della Liberazione con una speciale pagina di storia, che intende recuperare una memoria importante e rendere merito alle protagoniste.

Nell'Auditorium Spadolini di palazzo del Pegaso a Firenze, sede del Consiglio regionale della Toscana, i sacrifici e le azioni di tante donne, attraverso documenti e attestazioni, interventi e testimonianze, hanno come riacquistato il loro valore, riprendendo un posto nella storia, attraverso un percorso che continuerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Come sottolineato da Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale: ''Ci sono pagine della nostra storia che non si possono dimenticare. Pagine che non sono scritte solo con l'inchiostro, ma con il coraggio, le scelte, i sacrifici di donne e uomini che hanno creduto in un futuro migliore, anche quando tutto intorno parlava solo di guerra, sopraffazione e paura. Questo libro è una di quelle pagine. Una raccolta viva e potente di voci femminili che ci raccontano la Resistenza in Toscana, attraverso lo sguardo, le azioni e l'impegno di tante donne che hanno contribuito in modo fondamentale alla lotta di Liberazione''. ''Non ci troviamo - ha continuato il presidente Mazzeo - davanti a una semplice ricostruzione storica. Queste sono storie vere, spesso dimenticate o messe ai margini, che meritano oggi di essere riportate al centro del nostro racconto collettivo. Donne giovani e meno giovani, contadine e studentesse, madri e figlie, che hanno scelto di resistere. Hanno rischiato tutto, in molti casi hanno perso tutto, ma non hanno mai smesso di credere nella libertà''.

Sulla base della documentazione raccolta negli archivi della Rete toscana degli Istituti della Resistenza si è come riempito, casella per casella, un album di famiglia che ritrae e racconta alcune delle donne coinvolte, che hanno avuto vari e distinti ruoli nella lotta di Liberazione dei nostri territori. Il progetto si articola su più livelli ed è stato ideato e condotto da Ilaria Cansella, direttrice dell'Istituto Storico della Resistenza di Grosseto, che ha coordinato l'attività della Rete Toscana degli Istituti Storici della Resistenza, e da Francesca Cavarocchi, dell'Università di Firenze, curatrice del volume. Grazie alla collaborazione dell'Unione regionale delle Province toscane (Urpt), Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'età Contemporanea, Rete degli Istituti Storici della Resistenza e dell'Età contemporanea della Toscana, commissione Pari opportunità della Regione Toscana e Università degli studi di Firenze è stata realizzata la pubblicazione del volume, edito dal Consiglio regionale della Toscana.

Il plauso all'Assemblea legislativa è arrivato da Francesca Basanieri, presidente della commissione regionale per le Pari opportunità: ''ringrazio il Consiglio regionale tutto per aver promosso una legge, la 3/2024, per valorizzare la memoria della Resistenza e l'antifascismo quale principio costitutivo dell'ordinamento regionale e aver voluto dare risalto all'80esimo Anniversario della Liberazione attraverso un bando che potesse tenere accesa la fiaccola della memoria, soprattutto per le giovani generazioni. Come Commissione regionale abbiamo colto questa occasione per celebrare e ricordare le storie di tante donne che hanno contribuito in maniera rilevante alla sconfitta del nazi-fascismo in Toscana e alla costituzione di un'Italia democratica''. ''Sappiamo bene - ha affermato Basanieri - che le donne sono state spesso ignorate dalla storia: completamente dimenticate, sottovalutate o relegate al ruolo di subalterne dell'uomo o dell'eroe di turno. Anche nel periodo della Resistenza sono poche le storie di donne che si ricordano, si studiano e si tramandano. Il territorio della Toscana ha una grande storia di resistenza; molte Province e Comuni sono decorati con medaglie al valor militare e al merito civile a testimoniare la loro importanza nella difesa della patria e nel fermare l'avanzata dei nazi-fascisti. In tutte queste Province e nei Comuni l'apporto delle donne - mamme, figlie, sorelle, mogli e fidanzate - è stato prezioso e fondamentale. ''Raccontare - ha proseguito la presidente - esattamente quello che è stato senza dimenticare nessun pezzo del puzzle di quella storia e di quel periodo significa ripristinare una verità storica che spesso abbiamo ricordato solo a metà non riuscendo fino in fondo a ricostruire i tanti momenti salienti che hanno fatto la differenza tra la liberazione e la sconfitta. Non una sola resistenza, ma molteplici e preziose resistenze collettive, portate avanti da donne e uomini che, con le loro azioni, ci hanno donato libertà e democrazia''. ''Questo lavoro - ha concluso Basanieri - è stato possibile partendo dal basso, dalle storie e dalle testimonianze che ancora riusciamo ad intercettare nei territori toscani dove la conoscenza diretta o il ricordo vivido di queste donne combattenti è stato utile per ricostruirne le gesta e il contesto. È evidente che questo volume non può essere esaustivo ma deve essere considerato un punto di partenza, anzi, un punto fermo per ribadire l'importanza che anche le donne, al pari degli uomini, hanno avuto in quegli anni difficili per la nostra storia. Da questo lavoro dobbiamo partire per restituire valore e dignità alle numerose storie di donne che hanno combattuto per i nostri diritti''.

Gianni Lorenzetti, presidente dell'Unione delle Province della Toscana: ''La Resistenza non fu solo un atto di coraggio individuale, ma una mobilitazione collettiva in cui le donne ebbero un ruolo determinante. Partigiane, staffette, infermiere, organizzatrici: furono loro a garantire collegamenti tra le brigate, a curare e nascondere i feriti, a diffondere messaggi e materiali clandestini, a sostenere con forza la lotta per la liberazione dal nazifascismo''. ''In un contesto di enorme pericolo - ha spiegato Lorenzetti -, dimostrarono un coraggio straordinario, spesso pagando con la propria vita o subendo dure repressioni. Raccontare queste storie significa non solo rendere omaggio alle donne che hanno combattuto per la nostra libertà, ma anche offrire un monito alle giovani generazioni sul valore della democrazia e della partecipazione civile''. ''L'impegno di queste donne non si è esaurito con la Liberazione: molte di loro hanno continuato ad essere protagoniste nella costruzione della società democratica, contribuendo all'avanzamento dei diritti e della giustizia sociale. Ecco perché - ha concluso - ricordarle non è solo un dovere storico, ma un atto politico e culturale che rafforza i valori su cui si fonda la nostra Repubblica''. Sulla stessa lunghezza d'onda Alessandra Petrucci, rettrice dell'Università di Firenze: ''con grande piacere ma anche con tanta amarezza considero questo volume una sorta di Spoon River, in quanto raccoglie le biografie delle donne toscane che hanno partecipato attivamente alla Resistenza e di cui conosciamo ancora troppe poche storie'' ha detto. ''Questo libro è un passo importante per colmare una grande lacuna. I nomi che scorrono tra queste pagine non sono nomi famosi, altisonanti, noti alla grande Storia, ma queste pagine elevano le donne alla dignità di protagoniste in un'opera importante, che rende loro giustizia, trascinandole fuori dall'anonimato. Questo è il loro monumento, inteso non tanto come simbolo o simulacro, ma come documento, testimonianza, ricordo'' ha ribadito aggiungendo: ''le donne, uniche 'volontarie a pieno titolo nella Resistenza', come sono state definite, volontarie perché non sottoposte ai bandi di reclutamento, non sono state figure di spicco dei libri di storia, ma lo sono state nelle bande armate, nelle manifestazioni, nella clandestinità, come staffette, davanti e dietro le quinte della lotta alle forze nazifasciste, negli anni bui della Seconda guerra mondiale''. Ed è per rendere onore a quelle donne che, con un gesto dall'alto valore simbolico, sono state consegnate alle loro famiglie pergamene, a testimonianza della volontà di riconoscerne il posto meritato nella storia per chi operò con coraggio e determinazione per la sconfitta del nazifascismo e per l'affermazione dei valori della democrazia. Ed il volume, che raccoglie le schede biografiche di 50 donne (cinque per ogni Provincia toscana) è il frutto di un lavoro corale, come sottolineato negli interventi di Ilaria Cansella, direttrice dell'Istituto Storico della Resistenza di Grosseto, che ha coordinato il progetto della Rete Toscana degli Istituti Storici della Resistenza, e di Francesca Cavarocchi, dell'Università di Firenze, curatrice del volume, che si avvale della documentazione raccolta negli archivi degli stessi istituti.

Nella cerimonia a palazzo del Pegaso è stato presentato il progetto, che continuerà con una campagna social divulgativa curata dalla Rete toscana degli Istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea: le biografie di queste donne toscane saranno inserite sui social degli Istituti della rete dal 14 aprile all’8 maggio, due al giorno, e confluiranno progressivamente sul portale Toscana 900, per farne la base di un futuro database sul partigianato femminile in Toscana, aggiornabile, e quindi preludio ad ulteriori e più approfonditi studi. Da qui l’inizio di un lavoro, necessario quanto articolato e complesso, che dal primo nucleo a campione richiederà risorse finanziarie e tempi lunghi per la ricerca storica, ma che si è voluto avviare proprio a 80 anni dalla fine della guerra di Liberazione, per restituire a quelle donne il riconoscimento e la gratitudine loro dovuta.