LISA CIARDI
Cronaca

Rsa toscane sul piede di guerra: “Più fondi dalla Regione o aumentiamo le rette”

I gestori chiedono “il riconoscimento dei costi”. L’assessora Spinelli: “Risorse aggiuntive per 22 milioni”

Una Rsa in una foto d'archivio

Una Rsa in una foto d'archivio

Firenze, 27 novembre 2024 – I gestori di numerose Rsa toscane di nuovo sul piede di guerra, per chiedere alla Regione il “riconoscimento dei costi effettivi e un adeguamento della quota sanitaria”. Con l’annuncio che, in caso di mancata risposta, saranno costretti ad aumentare le quote a carico delle famiglie di 5/6 euro al giorno da febbraio e di altri 5 euro nei mesi successivi. A lanciare l’allarme, ieri, Maurizio De Scalzi, Paolo Moneti, Andrea Blandi, Valentina Blandi, Franca Conte e Augusto Borsi, in rappresentanza di Anaste Toscana, Arat, Aret, Arsa, Agespi e Uneba Toscana, ma anche del Coordinamento Pollicino, relativo ai servizi per l’infanzia.

“Guardiamo con preoccupazione alle notizie di un accordo su nuovi investimenti per il settore sociosanitario che non ci vede coinvolti – hanno detto -. L’iniziativa, di supporto all’integrazione salariale dei contratti di lavoro, riguarda infatti solo una parte del mondo cooperativo, ovvero quello con servizi in appalto: nulla è previsto per i servizi accreditati erogati in convenzione. Nel frattempo siamo alle prese con i rinnovi contrattuali dei dipendenti e dunque con la necessità di garantirne la copertura. Non vediamo altra soluzione che aumentare la quota sociale, a carico dei cittadini, per coprire i costi effettivi”. Secondo i gestori, la situazione attuale rischia di mandare in crisi gran parte del sistema che conta 320 Rsa, 15mila ospiti, 14mila dipendenti e un indotto di 50mila persone.

“L’accordo del settembre 2023 firmato dai gestori e dalla Regione prevedeva un aumento di 5,10 euro a ospite evidenziando però come queste risorse fossero insufficienti – hanno detto -. Come possono quindi bastare oggi, di fronte ai rinnovi contrattuali? Rimane inoltre irrisolto il riconoscimento delle spese del 2024, mentre ha poco senso l’impegno della giunta per ulteriori investimenti nel 2026/2027, oltre il proprio mandato” Alle critiche ha risposto l’assessora regionale al sociale, Serena Spinelli. “I provvedimenti annunciati si inseriscono in un percorso condiviso, che prende le mosse dal convegno che, il 7 maggio scorso, ha visto insieme associazioni dei gestori, centrali cooperative e organizzazioni sindacali per tutelare congiuntamente qualità dei servizi e del lavoro in Toscana – ha detto -. Le risposte sono state costruite nel tempo e mantengono fede agli impegni presi. Non mancheranno comunque ulteriori occasioni di approfondimento. Dispiace che, a fronte di risorse aggiuntive per 22 milioni che la Regione mette a disposizione dei servizi sociosanitari, ancor prima di conoscere il testo, si pensi di poterlo commentare in questi termini”.