L’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), in un recente rapporto, rileva che il caldo estremo, la siccità, gli incendi boschivi e le inondazioni peggioreranno in Europa anche in caso di scenari ottimistici di riscaldamento globale e influenzeranno le condizioni di vita in tutto il continente per diversi anni a venire.
Come riusciremo a difenderci? Uno dei punti centrali sarà la possibilità di riuscire a trovare soluzioni per prevenire i danni che questi fenomeni – che non possono più essere considerati anomalie perché si ripetono anche più volte nello stesso anno – inesorabilmente fino a oggi hanno provocato. Ci riteniamo ormai fortunati se in caso di inondazione ci sono soltanto danni e non vittime.
Giusto e doveroso, dunque, modificare le priorità di investimento per gli enti che hanno tra i loro compiti la tutela dei territori. E anche investire in ricerca – grazie allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale sempre più sofisticati in termini di precisione – per indicare con maggiore tempestività il verificarsi di questi fenomeni così devastanti.
Un altro fronte però è quello di riuscire a creare strumenti di comunicazione efficaci. Perché anche le previsioni accurate potrebbero non bastare. Secondo gli scienziati il ruolo fondamentale è appunto nella comunicazione.
Significativa l’indicazione fornita da un ricercatore della Oxford University: “Bisogna produrre – sostiene Shruti Nath – un sistema di avvisi molto efficace nella comunicazione, in merito agli impatti che potrebbe avere sulle persone. In questo modo, sarebbe più facile attirare l’attenzione e le persone potrebbero vedere che il costo dell’inazione è sempre molto più elevato rispetto al costo dell’azione. Sarebbero incentivate ad investire più risorse”. Ben vengano dunque inziative come quella di UniPisa – di cui scriviamo in questa pagina – anche per la collaborazione e il finanziamento da parte del Consorzio di bonifica Toscana Nord.