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Riconoscimento alla ditta Emg di Bibbiena che porta nel mondo il saper fare casentinese

La ditta ha compiuto da poco il suo 25esimo anno di vita e di successi, nati dalla voglia di fare e dal coraggio di due giovani, oggi quasi cinquantenni, Daniele Michelini e Filippo Galastri.

Arezzo, 12 febbraio 2025 – Il riconoscimento alla ditta Emg di Bibbiena che porta nel mondo il saper fare casentinese

La ditta E.M.G ha compiuto da poco il suo 25esimo anno di vita e di successi, nati dalla voglia di fare e dal coraggio di due giovani, oggi quasi cinquantenni, della nostra terra, Daniele Michelini e Filippo Galastri.

L’azienda si occupa di produzione e vendita di trasformatori elettrici e di altre apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e elettroniche ed è stata la prima in Italia a realizzare cabine di alimentazione per le colonnine di ricarica delle auto elettriche.

Il mercato conquistato dalla EMG è praticamente globale, i prodotti realizzati qui a Bibbiena, oggi sono diretti per la maggioranza dei casi in tutta Europa, ma anche in Sud America e nei paesi arabi.

Daniele Michelini racconta così questa avventura imprenditoriale: “Quando ero un ragazzino mio babbo lavorava in una ditta dove facevano saldatrici e portava a casa le bobine. Succedeva che quando facevo chiodo a scuola, mi dava uno scappellotto e mi metteva al lavoro. Quando è andato in pensione ho iniziato io, con l’allora amico e oggi anche cognato Filippo, a realizzare bobine, un prodotto finito e resinato. Abbiamo iniziato così, con passione per il lavoro fatto bene, per le cose che facciamo ogni giorno”.

La passione per il saper fare si è trasformata in un’azienda bellissima che esporta in tutto il mondo e ha 60 collaboratori, molti giovani e che sta pensando di innovarsi ancora, con trasformatori di grandissima potenza oggi richiesti dal mercato internazionale.

Il Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli e l’Assessore competente Daniele Bronchi che hanno voluto portare una targa ricordo per questo primo traguardo aziendale, commentano: “Portare un riconoscimento pubblico a una realtà così bella ci consente di aprire ai giovani orizzonti nuovi, di far conoscere il nostro tessuto produttivo, di essere accanto a chi lavoro, produce, e porta il sapere fare casentinese nel mondo”.