Riflettori sull’eredità. Tasse di successione e donazioni: cambia tutto

Il governo introduce più garanzie per chi ha ricevuto un immobile in regalo. Liquidazione delle imposte sull’eredità: scatta il prelievo dal conto corrente. .

Riflettori sull’eredità. Tasse di successione  e donazioni: cambia tutto

Riflettori sull’eredità. Tasse di successione e donazioni: cambia tutto

Cambiano le regole per donazioni e successioni, probabilmente a partire dal 2025, ma le tempistiche dipenderanno dall’iter legislativo. Due saranno le novità più importanti: una riguarda chi acquista immobili che sono stati donati, l’altra è relativa alla dichiarazione di successione. Ne parliamo con Gianluca La Marca, notaio in Sesto Fiorentino. "Oggi l’immobile di provenienza donativa non dà molte garanzie, né all’acquirente né alla banca che deve concedere un mutuo ipotecario perché gli eredi legittimari del donante (ossia il coniuge unito civilmente e i figli ovvero, in mancanza di questi ultimi, i genitori), se ritengono di aver ricevuto per successione meno di quello che spetta loro per legge, possono impugnare la donazione e, quindi, una volta vinta la causa, di fatto anche l’eventuale vendita del bene".

"E non solo verrebbe pregiudicato l’acquisto – sottolinea il notaio La Marca – ma anche, in caso di richiesta di mutuo ipotecario alla banca, l’iscrizione dell’ipoteca su questo immobile". Questo "ostacola la commerciabilità economica dell’immobile perché più difficilmente una banca sarebbe disposta a finanziare un mutuo per l’acquisto di un immobile che è stato donato negli ultimi venti anni, se non ricorrendo a soluzioni costose quali lo scioglimento della donazione o la sottoscrizione di polizze assicurative".

Il nuovo disegno di legge “Semplificazioni“ mira a risolvere questo problema. "Non viene eliminata la possibilità di impugnare la donazione, ma viene eliminata la possibilità di pregiudicare la successiva vendita, evitando quindi che l’acquirente di un immobile donato possa subire un danno derivante da questa impugnazione. Allo stesso modo, la banca potrà concedere il mutuo senza temere di perdere l’ipoteca sul bene".

La seconda novità riguarda la dichiarazione di successione telematica, inclusa in uno dei decreti attuativi della riforma fiscale. "Per quanto riguarda l’ammontare delle imposte di successione, ipotecarie e catastali non cambia di fatto nulla. Viene invece introdotta l’autoliquidazione anche per l’imposta di successione", spiega La Marca. "Quando si presenta la dichiarazione di successione telematica, se nell’eredità ci sono beni immobili, le imposte ipotecarie e catastali vengono pagate immediatamente quando si presenta la dichiarazione". Più precisamente, il dichiarante calcola le imposte dovute e indica l’Iban del suo conto corrente, dopodiché l’Agenzia delle entrate preleva direttamente da tale conto corrente l’importo. "Questo sistema oggi non vale per l’imposta di successione, perché, se dovuta (per esempio non si paga se il valore dell’eredità non supera un milione di euro in caso di successione tra genitori e figli), l’Agenzia delle entrate la liquida in un secondo momento, inviando al contribuente un apposito avviso di liquidazione". Con il nuovo decreto, invece, anche l’imposta di successione diventerà autoliquidata insieme alle altre imposte.

Monica Pieraccini