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Rifuti, in Toscana cresce la differenziata (+0,7%) e cala la produzione di quelli urbani (-1%)

I dati forniti dalla Regione per il 2023 rispetto al 2022. L’assessora Monni: “Abbiamo imboccato con forza la strada dell'economia circolare e i risultati di progressivo miglioramento delle raccolte differenziate e di riduzione della produzione dei rifiuti sono lì a testimoniarlo”

Raccolta differenziata (Fotocronache Germogli)

Raccolta differenziata (Fotocronache Germogli)

Firenze, 14 novembre 2024 – Buone notizie sul fronte dei rifiuti in Toscana: nel 2023 la raccolta differenziata ha raggiunto il 66,64%, +07% rispetto all'anno precedente; calo invece dell'1% per la produzione di rifiuti urbani, a quota 2,15 milioni di tonnellate.

A rendere noti i numeri è la Regione Toscana, che sottolinea come anche il dato pro capite della produzione di rifiuti urbani sia diminuito di 6,6 kg/abitante passando da 593 a 587 sul 2022. Da segnalare che a scendere è la parte non differenziata (quasi 23mila tonnellate in meno rispetto al 2022) mentre la raccolta differenziata è rimasta costante. Tra le province si distingue come più virtuosa Lucca con il 77,48%, seguono Prato con il 71% di differenziata (-2,7 punti rispetto al 2022); Massa Carrara con il 69,81% (+ 2,4%); Pisa con il 69,40% (+0,3); Firenze con il 68,11% (-1 punto); Siena con il 63,39% (+3,9); Pistoia con il 63,21% (+1,6); e Livorno con il 61,10% (+1,9). Infine Grosseto con il 59,43% (+3,6 punti) e Arezzo con il 56,52% di differenziata (+1,5).

Per quanto riguarda gli Ato, al primo posto Toscana costa che ha superato il 71%, peggiora la situazione invece nel Toscana centro che scende sotto il 68% (quasi un punto in meno rispetto al 2022), in miglioramento il risultato di Ato Toscana sud che supera il 58%. «La Toscana porta avanti con determinazione e continuità politiche per uno sviluppo sostenibile, ed in questo contesto la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti è imprescindibile - ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani - Abbiamo scelto di sostenere e incrementare la raccolta differenziata come strumento principale per fare del rifiuto una nuova miniera di materia prima. I risultati si vedono, con meno rifiuti ma soprattutto meno indifferenziato». «Abbiamo imboccato con forza la strada dell'economia circolare e i risultati di progressivo miglioramento delle raccolte differenziate e di riduzione della produzione dei rifiuti sono lì a testimoniarlo - aggiunge l'assessora regionale all'ambiente Monia Monni - Adesso serve compiere un ulteriore passo in avanti per imprimere l'accelerazione decisiva rispetto al percorso in atto. Può essere fatto approvando il nuovo Piano dell'economia circolare, uno strumento fondamentale per dare forza e sempre maggiore solidità alle politiche toscane in materia di conversione ecologica».