
La Golar Tundra, nave rigassificatrice acquistata dalla Snam
Piombino, 26 agosto 2022 - Il progetto del rigassificatore a Piombino scuote anche la Destra. La Russa dice senza mezzi termini che si deve fare, il sindaco Ferrari, dello stesso partito di La Russa, risponde picche.
"La chiarezza è importante – dice Ignazio La Russa in tv – noi siamo a favore dei rigassificatori. Guai a bloccare la vicenda dell’autonomia energetica cominciando a rimpallarci con i ‘sì ma non nel mio giardino’. Lo dico anche al sindaco" di Piombino, l’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Ferrari. Dopo mesi di battaglia politica quello di Ignazio La Russa è un vero e proprio colpo di scena: "Siamo a favore dell’autonomia energetica – insiste il vicepresidente del Senato – e questi impianti si devono fare dove è necessario", sottolinea a ‘L’aria che tira’, su La 7 a cui partecipava anche la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè. E aggiunge: "Poi è giusto aiutare la città, dargli dei vantaggi e su questo faremo di tutto. Ma intanto bisogna dire sì o no e noi diciamo sì, perché il problema dell’autonomia energetica è vitale per un Paese". In questo senso, ribadisce, con la logica del ‘va bene ma non nel mio giardino’ non si arriva da nessuna parte".
La risposta di Francesco Ferrari non si fa attendere: "A seguito delle dichiarazioni del senatore La Russa ho avuto modo di parlare con i vertici del mio partito che mi hanno assicurato che la posizione di Fratelli d’Italia continua ad essere allineata con la mia e con quella di tutto il territorio. Il porto di Piombino non è il luogo adatto per parcheggiare un impianto del genere e la città ha un forte credito nei confronti dell’Italia per tutto quello che ha già pagato in termini di sviluppo economico, ambiente e salute collettiva. Sono convinto – conclude Ferrari – che se il mio partito il 25 settembre sarà chiamato a governare il Paese, assieme agli altri partiti della coalizione, farà di tutto per trovare alternative alla collocazione del rigassificatore nel porto di Piombino".
Al di là del braccio di ferro interno tra il senatore Ignazio la Russa e il sindaco Francesco Ferrari, la questione del rigassificatore a Piombino agita tutte le forze politiche. Il dilemma sembra oggettivamente insanabile. Perché se a livello locale sono tutti per il no dal Pd a Fratelli d’Italia, a livello nazionale, con il gas a 300 euro a megawattora e il rischio chiusura per aziende e di bancarotta dei conti familiari, i partiti ribadiscono che i due rigassificatori, di Piombino e Ravenna, sono necessari per l’Italia. Del resto l’Italia è riuscita a stringere nuovi accordi e diversificare le forniture aumentando i flussi da Algeria e Azerbagian e con i residui che ancora arrivano dalla Russia abbiamo riempito all’80% i serbatoi di scorta per i prossimi mesi invernali, facendo leva anche sul fatto che i tre rigassificatori esistenti di Panigaglia a Spezia, di Livorno e di Porto Viro a Rovigo, stanno marciando a pieno ritmo. Gli esperti però spiegano che nel futuro prossimo senza l’impianto di Piombino da 5 miliardi di metri cubi e il gemello di Ravenna sempre da 5 miliardi, saremmo al freddo e senza gas per far funzionare le aziende.
Quello di Piombino è il rigassificatore che dal punto di vista tecnico può partire per primo, marzo 2023. La nave Golar Tundra è un rigassificatore galleggiante e per entrare in servizio ha bisogno solo del collegamento alla rete nazionale gas, una condotta di circa 8 km che Snam afferma di poter realizzare in pochi mesi, non appena avrà il via libera per iniziare i lavori. Snam in realtà ha già iniziato una serie di rilievi sul terreno. Ma c’è una procedura da seguire: il 19 settembre si apre la Conferenza dei servizi dove trenta enti esamineranno il progetto, le osservazioni presentate da soggetti qualificati, ma anche da semplici cittadini e comitati e le integrazioni di Snam. Dovranno essere fornite garanzie per la sicurezza e il funzionamento del porto che è il collegamento unico per l’Elba e ha all’interno i pontili dedicati al traffico marittimo delle Acciaierie e della Magona con migliaia di tonnellate d’acciaio in transito.
Se però tutte le tessere del mosaico disegneranno un quadro compatibile in termini di sicurezza e impatto ambientale, il progetto avrà il via libera. L’esame si concluderà il 29 ottobre. E il commissario nominato dal governo, il governatore Eugenio Giani, dirà se la nave rigassificatrice avrà passato o no l’esame.